Whirlpool Teverola: accordi senza fatti, a rischio 75 lavoratori, scatta lo sciopero

Un’ora di sciopero per i lavoratori della ex Whirpool: 70 dipendenti della ex Whirpool da anni in cassa integrazione e che dovrebbero essere reinseriti dall’azienda Fib nello stabilimento di Teverola. Oltre allo sciopero i lavoratori hanno manifestato anche all’estero dello stabilimento Whirpool di Carinaro.

Operai Whirpool Teverola: scatta lo sciopero

Hanno incrociato le braccia gli operai casertani della ex Whirpool, oltre 70 dipendenti che dovrebbero essere reinseriti nella Fib di Teverola, azienda che produce celle al litio per batterie, ma che da anni sono in cassa integrazione. la reindustrializzazione del sito fa seguito agli accordi sottoscritti nel 2017 al Ministero dello Sviluppo Economico tra la Whirlpool, multinazionale americana che nel 2014 acquisì gli stabilimenti italiani della Indesit, tra cui quelli casertani di Carinaro e Teverola, la Fib, le istituzioni locali, la Regione e l’Asi.

Sciopero metalmeccanici: in campo i sindacati

Alla manifestazione per lo sciopero dei metalmeccanici a Carinaro e Teverola erano presenti anche i rappresentanti delle principali sigle sindacali: Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm che chiedono di risolvere subito l’impasse che a quanto pare è ‘solamente’ un problema burocratico. “L’Asi di Caserta – spiega all’Ansa Massimiliano Gugliemi, segretario della Fiom-Cgil Campania – chiede l’iscrizione tra i suoi soci della Fib per poi autorizzarla ad operare nello stabilimento di Teverola; la Fib, almeno fino ad ora, non ha voluto iscriversi. Di mezzo ci sono i lavoratori che da anni aspettano di essere reinseriti nel mondo del lavoro”. “Chiediamo alla Regione Campania di intervenire subito” gli fa eco il segretario della Fiom di Caserta Francesco Percuoco

Graziano incontra gli operai

“È ora di mantenere gli impegni per la reindustrializzazione dell’ex stabilimento Whirlpool di Teverola perché gli operai che devono essere riassunti sono esasperati e stanchi”, così stamattina il presidente della commissione regionale Sanità del Consiglio regionale della Campania, Stefano Graziano, all’esterno del presidio.

“A fronte di un accordo di programma da 37 milioni di euro, di cui 17 della regione non è più accettabile che tutto sia fermo”, sostiene il consigliere regionale, che spiega: “Durante l’audizione in commissione regionale si era detto che il ritardo era imputabile all’Asi perché non rilasciava le autorizzazioni, dopo il tavolo tecnico dello scorso primo aprile tutta la documentazione è pronta per essere firmata”
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