Le affermazioni troppo dure e decisamente offensive di Vittorio Feltri sono ora sotto accusa. Ruotolo e De Giovanni denunciano e l’Odg nazionale valuta danno immagine.
Vittorio Feltri ha esagerato. Le affermazioni manifestamente denigratorie contro il Meridione non possono essere ulteriormente tollerate. Il senatore Sandro Ruotolo e lo scrittore Maurizio De Giovanni hanno deciso di agire in sede civile e penale contro il direttore editoriale del quotidiano Libero. I due hanno deciso di agire in via giudiziale “a tutela – si legge in un comunicato stampa – dei diritti fondamentali delle persone della Campania e del Meridione d’Italia gravemente lesi dal giornalista Vittorio Feltri nel corso della trasmissione televisiva di Rete4 del 21 aprile 2020, condotta da Mario Giordano”. Ruotolo e De Giovanni citano due frasi dette da Feltri: “Perché mai dovremmo andare in Campania? A fare i parcheggiatori abusivi?” e quella riferita ai cittadini del Meridione che “Non soffrono di complessi di inferiorità, in molti casi sono inferiori”.
“A Feltri – commentano Ruotolo e De Giovanni – occorre ricordare i due fondamentali articoli della Costituzione: l’art.3: ‘Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale’ e l’art. 2: ‘La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo’ quale che sia la Regione o zona geografica d’Italia in cui essi vivono. Feltri farebbe bene a studiare la storia del nostro Paese, anche prima dell’Unità d’Italia, e così potrà scoprire quanto poco inferiori siano i Campani e i Meridionali in generale”.
“Il caso che riguarda l’iscritto Vittorio Feltri va molto oltre le competenze che la legge ha demandato ai consigli di disciplina territoriali”, afferma il presidente Carlo Verna in una nota. “Il presidente dell’Ordine lombardo mi ha rassicurato circa la trasmissione degli atti al giudice deontologico naturale, relativi all’ennesima segnalazione. Ma ritengo che i comportamenti di questo signore rischino di travolgere l’immagine dell’intera categoria dei giornalisti italiani, che è mio dovere tutelare, a tal fine sarà dato mandato a un legale”. Feltri ha ecceduto e ha superato i limiti della continenza.
“L’Ordine nazionale – fa sapere ancora Verna – si è tempestivamente relazionato con Agcom, cui tempo fa ha fornito un contributo significativo sul regolamento relativo al no hate speech, e monitorerà le trasmissioni in cui con maggiore frequenza in questi ultimi giorni sono state ascoltate espressioni ampiamente fuori le righe caratterizzate da linguaggio discriminatorio. Credo, infine, che il nostro codice preveda una sorta di fattispecie di ‘incauta ospitata’ a carico dei conduttori delle trasmissioni che pure saranno deferiti ai consigli di disciplina qualora non si dissocino fermamente come la carta dei doveri dei giornalisti esige”. “Se Feltri ha perso prima la lucidità e poi la bussola – conclude Verna – forse perché nella sua ossessione inconsciamente subisce l’idea che l’abbia inventata l’amalfitano Flavio Gioia, non saranno tollerate complicità”. Ti. Ci.
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