Vittime di camorra ignorate da Salvini

I familiari delle vittime innocenti di camorra ignorati dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, oggi ad Aversa

Trattati con indifferenza e sufficienza. I familiari delle vittime innocenti di camorra, presenti oggi ad Aversa al cinema Metropolitan, sono stati totalmente ignorati dal ministro dell’Interno Matteo Salvini.

Salvini: “Non so di cosa parlate!”

“Non so di cosa parlate”, ha detto Salvini ai familiari di Genovese Pagliuca, Adriano Della Corte e Pasquale Pagano, che hanno ricordato al vicepremier di avergli consegnato una lettera alla prefettura di Napoli nella quale spiegavano la loro situazione. Un riconoscimento ufficiale di stato di vittima innocente che continua a non arrivare, nonostante l’innocenza del sangue versato dai loro congiunti. In quell’occasione Salvini si era preso l’impegno di approfondire e dare una risposta.

” Non ho letto la lettera!”, ha affermato il ministro e quando i familiari gli hanno detto di essere disposti a dargliene un’altra, ha prontamente risposto che lui non legge lettere.

“Ci ha chiesto “ed io cosa posso fare?”, hanno raccontato i familiari delle vittime, delusi ed amareggiati. “Come che può fare – gli abbiamo risposto – se non lo sa lei che è il ministro, può chiederlo a noi?”.

Lo striscione al Metropolitan

Salvini aveva da dedicarsi a selfie e strette di mano e non deve aver molto gradito la presenza dei familiari che fin dalle prime ore del pomeriggio sono andati al cinema, esponendo uno striscione con le immagini dei propri cari uccisi dalla camorra e la scritta “Salvini attendiamo una risposta!”.

Una risposta che però non è arrivata neanche stavolta. E questo nonostante proteste al Viminale, sciopero della fame, sit in che stanno mettendo a dura prova i familiari delle vittime.

Forte indignazione è espressa dal Comitato Don Diana. “Esprimiamo la nostra solidarietà ai familiari delle vittime innocenti. Nonostante i continui solleciti, richiami, appelli che anche noi abbiamo firmato, il loro dolore continua ad essere ignorato e calpestato e questo in uno Stato civile è inaccettabile. In ogni caso, non ci fermeremo!”.

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