Visita fiscale: le tre stangate che ti fanno perdere sempre più soldi

Fai attenzione alla visita fiscale. Esistono tre stangate che rischiano di farti perdere sempre più soldi: così preserverai il tuo patrimonio.

Non tutti sanno che l’assenza alla visita fiscale dell’INPS potrebbe anche avere delle conseguenze. Queste non sono solamente di natura disciplinare, ma anche retributiva. Il dipendente non solo può arrivare a perdere il trattamento economico previsto per la malattia, ma addirittura potrebbe rischiare il licenziamento. Conoscere tutti gli scenari, quindi, vi permetterà di evitare ogni spiacevole inconveniente. Nel farlo è importante sapere come si è pronunciata la Cassazione in merito.

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Con la visita fiscale attento a queste tre stangate Ireporters.it

Partiamo subito con lo stabilire le fasce di reperibilità per questa visita. Con questo termine si intendono le fasce della giornata in cui il dipendente assente per malattia deve restare a casa al fine di ricevere una visita fiscale eventuale. Queste sono equiparate non solo per i dipendenti pubblici, ma anche per quelli private. Il medico dell’INPS quindi può arrivare nella fascia oraria del mattino che va dalle 10 alle 12. Mentre al pomeriggio arriverà dalle 17 alle 19. Stabilite le fasce orarie, vediamo cosa si rischia in caso di assenza.

Visita fiscale, tre stangate per chi è assente: rischi di perdere tutto

Quando un lavoratore non è presente al momento della visita fiscale a domicilio, il medico dell’INPS incaricato del controllo lascia un avviso alla persona presente nell’abitazione. Questo avviso invita il dipendente a recarsi il giorno lavorativo successivo per una visita di controllo ambulatoriale, a meno che il lavoratore non riprenda l’attività lavorativa nel frattempo. L’assenza viene segnalata all’INPS, che informa il datore di lavoro e invita il lavoratore a giustificarsi entro dieci giorni.

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Le tre stangate che rischiano di farti perdere soldi – iReporters.it

In caso di assenza ingiustificata, il dipendente rischia sanzioni economiche che variano in base al numero di visite mancate. Per la prima assenza si rischia la perdita totale del sostegno economico per i primi 10 giorni di malattia. Mentre per la seconda assenza c’è una riduzione del 50% del trattamento economico per il tempo restante di malattia. Infine la terza assenza prevede una sospensione dell’indennità INPS per tutto il periodo residuo di malattia, considerando quest’ultima non riconosciuta ai fini dell’indennità.

La dichiarazione del medico incaricato circa l’impossibilità di eseguire il controllo per l’assenza del lavoratore fa fede fino a prova contraria. Sarà quindi il lavoratore a dover dimostrare di essere stato presente e reperibile al proprio domicilio o di avere avuto un giustificato motivo per l’assenza. Esistono delle eccezioni. Se il lavoratore rientra in casa prima che il medico se ne vada, la visita può ancora svolgersi. La situazione varia in base al luogo da cui il lavoratore ritorna.

Inoltre la Corte di Cassazione ha confermato la legittimità del licenziamento di un dipendente che si è ripetutamente sottratto alle visite fiscali. In tal senso è determinante la sentenza n. 24681/16 della sezione lavoro che sancisce un importante principio in materia di assenze giustificate e controllo della malattia.