Vannacci: nel suo futuro c’è la fondazione di un nuovo partito?

Il comitato del generale di Vannacci scrive ai sostenitori, ecco il programma della «nuova avventura». Salvini trema

Il generale Roberto Vannacci sembra essere pronto a separarsi dalla Lega. A rivelarlo è stato Matteo Salvini durante un incontro con Giorgia Meloni presso la masseria di Ceglie Messapica, dove la premier sta trascorrendo le vacanze. All’interno della Lega, c’è chi accusa Vannacci di aver sfruttato il partito come trampolino per raggiungere Bruxelles.

Salvini, nei giorni scorsi, ha mostrato segni di nervosismo riguardo ai piani dell’ufficiale ed europarlamentare. La nascita del partito di Vannacci sembra seguire un piano ben definito, con la prossima tappa rappresentata dai congressi regionali e successivamente dal congresso della Lega, dove potrebbe annunciare il suo addio.

Gianni Alemanno ha già espresso il suo sostegno, affermando che Vannacci potrebbe diventare un aggregatore della destra sovranista, ma solo dopo aver chiarito la sua posizione con Salvini.

Vannacci sta fondando un nuovo partito?

Le prime indiscrezioni sulla creazione del partito del generale sono emerse dalle email inviate a Ferragosto ai simpatizzanti del movimento. Fabio Filomeni, presidente del comitato culturale di Vannacci, ha parlato di una “nuova avventura politica” che gli iscritti si sentono pronti ad affrontare.

Secondo alcune fonti, il piano potrebbe essere lanciato durante la festa nazionale organizzata a Viterbo. Ieri, Filomeni ha dichiarato che i sostenitori di Vannacci sono pronti a formare un partito, specificando però che non c’è nessun “golpe” in preparazione.

Vannacci: nel suo futuro c'è la fondazione di un nuovo partito?
Vannacci: nel suo futuro c’è la fondazione di un nuovo partito? – ANSA – Ireporters.it

 

La Stampa ha riportato le dichiarazioni di Marco Belviso, giornalista e coordinatore per il Nord-Est de “Il mondo al contrario”, che ha spiegato come l’Italia sia stata divisa in sei aree, corrispondenti alle circoscrizioni europee, ognuna con il proprio coordinatore territoriale. Tra i sostenitori ci sono anche i comitati “Noi con Vannacci”, fondati dall’ex leghista Umberto Fusco, anch’egli militare.

I sostenitori di Roberto Vannacci attendono solo un segnale da parte del loro comandante per dare il via a una nuova operazione politica, ormai imminente. Lo conferma con decisione Fabio Filomeni, colonnello in congedo e uno dei collaboratori più stretti di Vannacci, che a La Stampa ha spiegato che il movimento culturale “Il mondo al contrario“, ispirato al libro del generale, sta per trasformarsi in un movimento politico.

Filomeni, come Vannacci, condivide la passione per la scrittura. Dopo aver lasciato la divisa, ha pubblicato in autoproduzione due libri: il primo, “Bagdad. La ribellione del generale“, con Vannacci come protagonista e incentrato sui pericoli dell’uranio impoverito; il secondo, dal titolo evocativo “Morire per la Nato?“. Filomeni ha seguito un percorso simile a quello del generale: entrambi hanno servito nel nono Battaglione d’assalto Col Moschin, dove Filomeni era inquadrato sotto Vannacci, che in seguito è diventato il suo comandante. Insieme hanno condiviso numerose missioni all’estero, tra cui Somalia, Yemen, Bosnia, Ruanda e Iraq.

Riguardo al futuro del movimento e alla possibilità di trasformarlo in un partito con obiettivi elettorali, Filomeni afferma che la decisione finale spetterà a Vannacci: “Dipenderà da cosa vorrà fare. Se diventeremo un partito a tutti gli effetti.” Nel frattempo, Filomeni si sta preparando a creare un “contenitore” che accoglierà tutte le persone che hanno votato per Vannacci e che si riconoscono nei 12 capitali e nei 7 principi enunciati nel libro del generale. Filomeni considera il libro una sorta di Bibbia: “Lo è,” conferma, “Conosco Vannacci da 35 anni e ho una fiducia illimitata in lui, così come ce l’hanno coloro che hanno messo una croce sul suo nome.”

Riguardo ai rapporti con la Lega, Fabio Filomeni lascia intendere che i malumori all’interno del Carroccio sono piuttosto reciproci tra i sostenitori del Generale: “Non abbiamo nulla a che fare con la Lega di oggi, né tantomeno con quella del passato.” Il Colonnello si distanzia anche dall’etichetta di movimento di destra: “Sa, io sono di Livorno – spiega a Ilario Lombardo – ho amici comunisti che mi hanno detto: ‘Stiamo col generale’. Con il mio libro sono stato invitato sia da Casapound sia dai circoli Arci.” Sulle posizioni anti-Nato e filo-russe, Filomeni chiarisce: “Ecco, io non sono milorusso.”

A sostenere il Generale nella sua nuova avventura politica ci sarebbe un nutrito gruppo di militari in congedo. Tuttavia, Filomeni ci tiene a specificare che l’Esercito non ha alcun coinvolgimento: “Non è un caso che le dichiarazioni più prudenti sulle armi all’Ucraina e contro la Nato vengano da ex generali, da chi ha conosciuto la guerra. Parlo di militari a riposo perché quelli in servizio non si esprimono. Sono a disposizione del governo, di qualunque colore sia.”

E se qualcuno avesse in mente episodi come il tentato golpe del generale Junio Valerio Borghese o frasi come “Rivogliamo i colonnelli” con Ugo Tognazzi, Filomeni scherza assicurando: “Se mi sta chiedendo se ci sarà un golpe, le assicuro che non lo stiamo preparando. Crediamo nella democrazia e nella libertà di espressione di tutti, Vannacci compreso”.