Paura dell’aereo per colpa delle turbolenze: il fenomeno va conosciuto da vicino, ecco ciò che è importante sapere prima di prenderlo.
Tante persone hanno il terrore di prendere l’aereo, paure così profonde che creano disagio anche nella vita lavorativa e in generale nel quotidiano. Il problema, infatti, può diventare un limite, un impedimento sia per viaggi di lavoro che di svago: la paura di poter avere un attacco di panico, di sentirsi male o ancora peggio, di morire, fanno sì che quel biglietto non venga mai acquistato, sempre rimandato, finendo in un circolo vizioso asfissiante. La paura dell’aereo non è facile da superare perché l’idea di poter volare nel cielo e cadere diventa un incubo che si annida nel pensiero ancor prima di presentarsi in aeroporto.
Per la maggior parte delle persone si acuisce la patologia per via dei racconti che si sentono al TG sulle turbolenze e i relativi danni: aerei che non riescono ad atterrare e devono cambiare rotta, atterraggi di emergenza, feriti e difficoltà nella gestione della discesa.
Ultimamente le turbolenze sono sempre più frequenti e anche sui notiziari è sempre meno raro sentire casi di feriti e terrore in volo per via di forti raffiche di vento. Ma cosa sono le tanto odiate turbolenze e perché fanno così paura? Quali sono i rischi che si corrono? È bene fare un po’ di chiarezza sul tema in quanto le persone spesso uniscono informazioni differenti creando un vero e proprio caos.
Turbolenze in aumento e terrore nei passeggeri: perché si verificano sempre più casi
Forti turbolenze hanno coinvolto un Boeing 777 in volo da Londra a Singapore martedì 21 maggio. La notizia ha allarmato ancora di più per via del fatto che nell’ultimo periodo sono diventate molto più frequenti situazioni del genere. L’aereo è stato poi costretto ad un atterraggio d’emergenza a Bangkok. Una brusca perdita di quota: 2000 metri in cinque minuti: un morto e circa 30 feriti, alcuni ricoverati in terapia intensiva.
Ma perché si verificano sempre più spesso situazioni del genere? L’evento responsabile sarebbe una turbolenza in aria chiara (Cat), molto pericolosa perché non rilevabile dai radar. La turbolenza in aria chiara è quella che si verifica in assenza di nubi: neanche con i satelliti è possibile rilevarla. Sembrano essere casi limite creati proprio dalla crisi climatica.
Un team britannico avrebbe, infatti, dimostrato che in 40 anni il tempo cumulativo di turbolenze affrontate durante i voli aerei è aumentato ovunque, fino a un +55%. Si tratta di turbolenze dovute a masse d’aria che si spostano con velocità differenti. È importante prendere consapevolezza del fatto che il fenomeno andrà ad espandersi sempre di più per via del surriscaldamento globale e tutto ciò potrebbe portare sempre più feriti, soprattutto nell’equipaggio che di solito è in piedi per servire i clienti.