Una ricerca scientifica ha messo in rilievo il grado di sopravvivenza dei bambini affetti da tumore, nel nord o nel sul del mondo.
Undici milioni di anni di vita, sono quelli che secondo una ricerca scientifica pubblicata sulla rivista The Lancet Oncology, porterebbe via il tumore infantile in tutto il mondo.
Il numero di nuovi casi di cancro in bambini e adolescenti da 0 a 19 anni e’ di circa 416.500 a livello globale. Permane una grande differenza tra nord e sud del mondo: la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi di cancro infantile raggiunge l’80% dei casi nei paesi ricchi, contro una sopravvivenza di appena il 35-40% (appena il 20% secondo le stime peggiori) nei paesi a basso e medio reddito. Nei paesi a basso reddito, infatti, i trattamenti sono meno efficaci, le diagnosi più tardive. Inoltre la numerosità della popolazione. l’elevato indice di natalità, i sistemi sanitari ancora non efficienti rappresentano dei grossi limiti.
I “progressi della ricerca in oncologia pediatrica sono stati enormi – spiega all’Ansa, Antonio Ruggiero, direttore dell’Unità Operativa di Oncologia Pediatrica del Policlinico Gemelli di Roma – e sostanzialmente in due direzioni: da una parte disponiamo di nuovi farmaci che aumentano la possibilità di cure in alcune patologie e dall’altra c’è molta più attenzione agli effetti collaterali delle cure a medio e lungo termine in modo che i bambini guariti stiano bene e non riportino danni dalle cure oncologiche. Per quanto riguarda le nuove terapie – conclude – rilevante è il nuovo campo di cure che sfruttano la componente immunitaria propria del soggetto (le immunoterapie) e più di recente le CAR-T, per quanto riguarda le leucemie, ma solo in un piccolo sottogruppo di pazienti su cui ha fallito il trattamento di prima linea”.