Truffa ai danni del sistema sanitario nazionale per avere profitti tramite certificati di medici compiacenti o, addirittura, all’oscuro di tutto. I carabinieri del Nas di Caserta hanno eseguito questa mattina 17 ordinanze a carico di imprenditori, funzionari dell’Asl, medici e procacciatori coinvolti nell’inchiesta.Sono tutti coinvolti, a vario titolo, in una associazione a delinquere dedita alle truffe ai danni del Servizio Sanitario Nazionale, attraverso la spedizione di false ricette mediche per costosi esami di laboratorio, commesse anche grazie alla connivenza corruttiva di alcuni dipendenti dell’Asl di Caserta. L’indagine e’ partita da una segnalazione del Direttore generale dell’Asl di Caserta dopo la comunicazione di un medico di base di Castel Volturno di una spesa farmaceutica per un paziente pari a 808,33 euro, una cifra ritenuta ingiustificata rispetto alla media aziendale di 167 euro. E’ emersa anche la commercializzazione illecita verso paesi extraeuropei delle confezioni di farmaci private delle fustelle. Le fustelle infati venivano applicate sulle false ricette, con i costi che venivano in maniera fraudolenta addebitati al Servizio Sanitario Nazionale.
In manette sono finiti Pasquale Corvino, 58 anni di San Nicola la Strada, ex vice sindaco del Comune di Caserta e già presidente della Casertana; il suo braccio destro Pietro Schiavone, 40 anni di Mondragone; l’imprenditore Pasquale Piccirillo, 56 anni di Recale, patron di TvLuna; Maurizio Martucci, 59 anni, dipendente dell’Asl di Caserta; Leone Albalonga, 63 anni di Curti. Altre nove persone sono finite ai domiciliari, mentre tre medici (Domenico Barbato, 66 anni di San Nicola la Strada, Francesco Riccio, 61 anni di Alvignano, e Emilio Merola Pardi, 62 anni di Santa Maria Capua Vetere) hanno avuto l’interdizione dalla professione medica. Sono tutti coinvolti, a vario titolo, in una associazione a delinquere dedita alle truffe ai danni del Servizio Sanitario Nazionale, attraverso la spedizione di false ricette mediche per costosi esami di laboratorio, commesse anche grazie alla connivenza corruttiva di alcuni dipendenti dell’Asl di Caserta.