Una ripresa lenta e graduale, per l’inizio della Fase 2, per il trasporto pubblico locale nel Casertano, la cui offerta all’utenza, per quanto riguarda i mezzi disponibili tra treni e bus, è del 70%; offerta che potrebbe essere portata all’80% dal 18 maggio prossimo.
“C’è ancora poca gente sui treni e nei pullman, ma le regole sulla sicurezza sono state rispettate; molti si sono spostati in auto”, spiega il segretario della Filt-Cgil di Caserta Angelo Lustro.
Qualche problema si è verificato per il trasporto su gomma nelle aree più distanti dal capoluogo Caserta e da Napoli, in particolare a Castel Volturno e sul litorale domizio, dove tanti immigrati stanno tornando a lavorare; qui le regole sul distanziamento all’interno del bus hanno provocato lamentele e proteste, con qualche autista che è stato anche aggredito verbalmente.
Necessario disciplinare la fila
“Molti utenti – spiega il segretario della Fit-Cisl di Caserta Pasquale Federico – vedendo posti vuoti negli autobus, volevano salire, qualcuno ha protestato vivacemente verso l’autista, che non ha però alcuna colpa. E’ accaduto in particolare a Castel Volturno, ma anche nell’Alto-Casertano ci sono stati problemi, con qualche cittadino arrabbiato che ha girato video riprendendo l’autista. Sarebbe auspicabile che presso certe fermate, dove l’affluenza è molto alta, le aziende di trasporti più grandi e importanti che operano nel Casertano, come Clp e Atc, mettessero un altro dipendente per disciplinare le file; o potrebbero passare le forze dell’ordine, magari di mattina”. Entrambe le aziende hanno parte dei lavoratori in cassa integrazione (un centinaio la Clp, una trentina l’Atc), per cui è solo l’autista a viaggiare sugli autobus. “Nei pullman sono stati attuati i protocolli di sicurezza”, spiega Enzo Sperlongano, segretario della Uilt Uil di Caserta. “Sono stati installati gli igienizzanti – prosegue – ed è stato attuato in modo rigido il distanziamento, che vuol dire la metà dei posti disponibili per gli utenti, cosa che ha provocato qualche lamentela. Chiederemo alle aziende di aumentare il numero di mezzi che circolano in strada”, conclude.