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Traffico illecito, il flusso dei rifiuti dagli impianti casertani

I rifiuti in Lombardia e Calabria dagli impianti della Campania, passando per società complici e protagoniste di un sistema criminale di gestione .

Dalle nostre case ai siti illegali, la lunga strada dei rifiuti

Nei capannoni abbandonati del Nord o nelle cave di Lamezia Terme finivano soprattutto i rifiuti provenienti dalla raccolta urbana. Nei vari controlli effettuati dalle forze dell’ordine, quel che emerge è che le quantità maggiormente trasferite attraverso l’intermediazione di Massimo Buonanno, il consulente di Acerra che ha guadagnato centinaia di migliaia di euro presentandosi come figura in grado di provvedere alla corretta destinazione dei rifiuti, mentre poi ricorreva ai circuiti illegali, provenivano dagli impianti in cui vanno a finire i rifiuti intercettati dalla raccolta comunale.

Sulla carta i rifiuti erano destinati ad impianti di trattamento di Como o di Lamezia Terme, ma questi altro non erano che siti in grado di nascondere la modalità alternativa di smaltimento, per mettere le carte a posto insomma. Dai capannoni della Lombardia alle discariche di calabresi, il guadagno era di certo altissimo.

Rifiuti degli impianti del Casertano

Sono della Lea i rifiuti trasportati dai mezzi sottoposti a sequestro il 7 giugno 2018 dai carabinieri durante un accesso all’impianto di Gizzeria in Calabria, finito nel mirino degli inquirenti. Sulla carta materie plastiche con codice Cer 191212, in realtà però il carico risultava composto da diversa tipologia. Per la falsa attribuzione del codice Cer ai rifiuti, il titolare della LEA, Angelo Egisto, era stato anche denunciato. Ma c’è poi anche la piattaforma Be. Ma di Villa Literno, colpita da un incendio alcuni mesi fa. I rifiuti furono sottoposti a controllo della Polizia nei pressi del sito calabrese incriminato nel maggio 2018.La Be.Ma oggi può contare sul conferimento di rifiuti provenienti da numerosi Enti. L’impresa, che per il trasporto si affida alla società Fontana Trasporti, dopo la chiusura seguita al rogo ha ripreso la propria attività con slancio.

Nelle maglie del traffico illecito anche i rifiuti provenienti dagli impianti del Casertano

Ma i rifiuti finiti nelle mani di Massimo Buonanno, venivano, per la parte del Casertano, anche dalla Gav di Gricignano d’Aversa, che ha subito un rogo lo scorso anno, e dalla Sorari, piattaforma della zona industriale Aversa nord attualmente chiusa e in fase di svuotamento del piazzale, a seguito di intervento dell’autorità giudiziaria.

Arrestato autotrasportatore originario di Maddaloni

Nell’ambito dell’inchiesta è stato sottoposto agli arresti domiciliari anche l’autotrasportatore Marco Izzo, originario di Maddaloni, che si occupava dei viaggi di rifiuti per conto di Buonanno. Un suo autista è stato fermato dopo aver scaricato rifiuti nella cava Parisi di Lamezia Terme. In realtà sulla carta il carico era destinato ad un impianto, ma l’autista chiede spiegazioni sulla strada per raggiungere, secondo gli inquirenti, il sito illegale. In un’ intercettazione telefonica, Buonanno dice di voler lavorare solo con Izzo perché questi sa ” che gli autisti devono restare muti”.

Le quantità di rifiuti dalla Campania

Nell’ordinanza si legge che la maggior parte dei rifiuti rientrati nel circuito illecito, sono usciti dalla Di Gennaro spa ( circa 3 mila tonnellate intermediate dalle società di Buonanno) e a seguire dalla Lea ( 2.300 tonnellate in tutto). 379 le tonnellate uscite da Be.Ma.

Il tentativo di sequestro di persona

Ad un certo punto però, non pagando, il titolare della Lea, già nell’occhio del ciclone per lo smaltimento illecito di rifiuti nel piazzale della sua azienda e nell’ area dell’impianto di compostaggio gestito dal Cub, diventa il bersaglio di Angelo Romanello, il vero dominus della struttura criminale, già coinvolto in inchieste sulla ‘ndrangheta.

” Ti portiamo in Calabria, così il tuo capo paga”

Il 20 agosto 2018 Romanello con il suo braccio destro Maurizio Bova si reca a Marcianise. Qui, dopo l’alt della guardia giurata all’ingresso, entrambi attendono quattro ore fino a quando poi entrano e costringono Carmelo Giordano, amministratore della Lea, socio del titolare Angelo Egisto, a salire sull’auto di Romanello. Bova intanto si mette alla guida di una delle auto aziendali e li segue in direzione dell’autostrada. “Ora te ne vieni con me in Calabria in modo che il tuo proprietario Angelo (Egisto, ndr) porta i soldi e tu potrai così ritornartene a casa”, dice Romanello a Giordano. Romanello parla al telefono con Egisto (intanto arrestato in un’altra operazione legata allo smaltimento illecito di rifiuti): “Guarda che nessuno ha preso nessuno con le pistole…noi queste cose non le facciamo”. Il tentativo di rapimento è stato denunciato alla compagnia dei carabinieri di Marcianise.

Alessandra Tommasino

 

redazione

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