Sono diversi i temi caldi che si dovranno affrontare a Strasburgo: ecco i principali
Con l’avvicinarsi della decima legislatura del Parlamento europeo, che prenderà il via ufficialmente il 16 luglio, si delineano le principali priorità che caratterizzeranno il nuovo mandato. Tra questi, il Green Deal, la competitività europea, la difesa e l’allargamento dell’Unione, nonché i nuovi Patti di stabilità e sulle migrazioni. La nuova Commissione europea, che entrerà in carica probabilmente solo a novembre, dovrà confrontarsi con una serie di sfide già in essere, tra cui la riforma del Patto di stabilità e crescita, le decisioni sull’eccessivo deficit di alcuni Stati membri e le trattative per l’adesione di nuovi paesi all’Unione.
Il Green Deal e la competitività europea
Uno dei punti cruciali della prossima legislatura è il Green Deal europeo, un insieme di iniziative politiche mirate a rendere l’Europa climaticamente neutra entro il 2050. La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, punta a un secondo mandato con il Partito Popolare Europeo (PPE) e ha già anticipato una seconda fase del Green Deal, più pragmatica e attenta agli impatti economici e sociali sull’industria e l’agricoltura. Questo approccio potrebbe aumentare il sostegno da parte delle forze politiche di destra, ma rischia di alienare i socialisti, i liberali e i verdi, i quali insistono sulla tutela delle misure ambientali come condizione per supportare von der Leyen.
Parallelamente, la competitività europea è diventata una priorità strategica, in particolare per contrastare l’influenza economica della Cina. La Commissione europea, entro il 4 luglio, prenderà una decisione sull’acquisizione di ITA Airways da parte di Lufthansa, un dossier che richiede tempo e attenzione. Inoltre, è atteso il rapporto di Mario Draghi sulla competitività europea, con particolare attenzione ai sussidi cinesi alle auto elettriche che stanno influenzando negativamente il mercato automobilistico europeo. Ursula von der Leyen ha indicato che l’UE potrebbe adottare “tariffe mirate e proporzionate” contro la Cina, mantenendo una linea meno radicale rispetto agli Stati Uniti.
La difesa e l’allargamento dell’unione
La questione della difesa europea è un’altra area di grande interesse. C’è un consenso generale sulla necessità di dotare l’Unione Europea di una difesa propria e di una maggiore autonomia strategica. Tuttavia, rimane il dibattito su come finanziare questo progetto. Socialisti e liberali propongono nuovi strumenti comuni, con debito condiviso, per raccogliere cento miliardi di euro, mentre von der Leyen è più cauta, sottolineando la necessità di comprendere come finanziare questo debito. Per ora, ha promesso un commissario europeo alla Difesa.
Per quanto riguarda l’allargamento dell’Unione, molti Stati membri desiderano avviare i negoziati di adesione con Ucraina e Moldova entro fine mese. Tuttavia, l’Ungheria, che dal primo luglio presiede l’Unione, ha espresso dubbi in merito. Questo allargamento rappresenta una sfida complessa che richiederà negoziazioni delicate e un consenso ampio tra gli Stati membri.
Il nuovo patto di stabilità e il tema migranti
In ambito economico, un punto cruciale sarà la riforma del Patto di stabilità e crescita. A fine mese, la Commissione europea comunicherà le decisioni sull’apertura delle procedure per deficit eccessivo, con raccomandazioni agli Stati che saranno fornite a novembre. Gli Stati membri dovranno presentare i loro piani per il rientro dal debito entro settembre, segnando un momento cruciale per la stabilità economica dell’Unione.
Infine, il Patto per le migrazioni e l’asilo, approvato ad aprile, deve ora essere applicato. Ursula von der Leyen ha adottato un modello che prevede l’esternalizzazione dei controlli migratori, spingendo per accordi con paesi terzi come Tunisia, Egitto e Mauritania per gestire i flussi migratori e impedire le partenze. Questo approccio mira a ridurre la pressione migratoria sull’Europa, ma solleva questioni etiche e pratiche che dovranno essere affrontate con attenzione.