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Tra immigrazione ed eccellenze a Castel Volturno si fa analisi con il sottosegretario Luigi Gaetti

di Tina Cioffo- A Castel Volturno si parla di immigrazione mentre l’Italia è in balia delle polemiche. Il sottosegretario Luigi Gaetti al Fernandes per il convegno della Caritas diocesana di Capua su immigrazione ed integrazione. Prima ha visitato la Imat, la Clinica Pineta Grande e la Forestale – Carabinieri.

Mentre il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, annuncia “pattugliamenti misti delle polizie di frontiera per proteggere i confini, bloccare eventuali sfruttatori e fermare l’immigrazione irregolare”, affermando: “Abbiamo bloccato gli ingressi via mare e ora rafforziamo la vigilanza per proteggere le frontiere via terra”, a Castel Volturno in uno dei paesi più controversi di Italia, dove convivono più di 70 etnie diverse e dove l’ubicazione geografica, lungo la via della Domitiana di romana memoria, non sempre è stato patrimonio di positività, si tenta di affrontare la questione senza slogan. Il tema è sentito, specie in questo momento, visti i continui bracci di ferro per bloccare l’arrivo di altri immigrati via mare. Polemiche e contestazioni rinfocolate dal caso della Sea Watch. “Troppo spesso si parla del Comune di Castel Volturno, come luogo di sofferenza, come città fantasma associandolo immediatamente alla “Mafia Nigeriana” o alle azioni malavitose della camorra ma non può esser solo questo. Castel Volturno potrebbe essere una risorsa per l’intera regione. Un punto di rinascita economica e sociale. Per queste ragioni sarò a Castel Volturno per visitare le reali eccellenze del nostro Paese”. Lo ha detto il sottosegretario Luigi Gaetti che oggi è stato Castel Volturno.

Il Fernandes è per esempio, una realtà da considerare.

Non è solo un centro di accoglienza ma è un mondo nel mondo, dove puoi conoscere l’umanità a 360 gradi senza buonismo. Ne resti impressionato ed il primo impatto sono sicuramente gli odori del cibo, forti ed intense come le storie animano i corridoi di questa grande casa, gestita dal direttore Antonio Casale. Al Fernandes, donne e uomini, giovani e non, qui vengono ospitati, prima accoglienza la definiscono ma a volte diventa seconda e pure terza visti i tempi di permanenza. E poi c’è l’ambulatorio medico fatto da medici volontari che curano uomini e donne senza nulla avere in cambio. E’ la medicina della prossimità, alla quale non importa da dove vieni, che studi hai, che colore di pelle hai ma solo curarti fosse anche con medicine effetto placebo. E sì, a volte accade anche questo perché le malattie quando portate dalla solitudine non si curano con l’antibiotico.

Eppure una soluzione la si deve pur prendere.

Bisogna accogliere pensando anche all’integrazione e a come dar da vivere alle persone che arrivano in Italia per avere un’esistenza diversa. Non si può pensare di inveire contro le politiche che respingono i barconi e chiudere poi gli occhi dinanzi ai lavoratori immigrati sfruttati dal caporalato. A Castel Volturno, terra di mezzo, la stagione è già cominciata e forse neppure mai finita. Si sfrutta in agricoltura e si sfrutta nelle aziende bufaline. Di questo si è parlato nell’incontro ‘Terra di lavoro, Terra di incontro’, voluto al Fernandes dalla Caritas diocesana di Capua in quella lunga linea discorsiva che va dalla realtà alle prospettive passando per un’analisi che non vuole aggraziare né inimicare.

Le eccellenze

Castel Volturno è la città delle contraddizioni e allora accanto all’innegabile degrado urbano e ad una costa che fa piangere anche l’uomo più ottimista dell’universo, ci sono le eccellenze come il centro addestramento marittimo IMAT (Italianmaritimeacademytechonologies).Li dove c’era un albergo in stato di abbandono, cogliendo le potenzialità del territorio, è sorto un polo di eccellenza per la formazione.
Simulatori che permettono una esperienza completamente “immersiva”, ce ne sono solo 7 al mondo. Inumeri dell’Imat sono impressionanti: ogni anno forma 15mila lavoratori.
Poi c’è la Caserma Forestale è all’avanguardia , prima nel suo genere ad avere il simulatore “Forest Fire Are Simulator”, essenziale per l’addestramento tecnologico del personale forestale, tanto da avere in addestramento anche i guardiani che effettuano servizio all’interno della riserva naturale dedicata a Dian Fossey in Congo. Gaetti ha fatto visita anche alla Clinica “Pineta Grand Hospital” che da oltre 15 anni è l’ospedale di riferimento per la forza Nato del Sud del Mediterraneo, nonché il centro medico di riferimento del Calcio Napoli.
Ha un fatturato di circa 130 milioni di euro ed occupa complessivamente circa 1300 dipendenti. Il pronto soccorso, completamente informatizzato come tutto l’ospedale, effettua 50 mila accessi l’anno. All’interno dell’ospedale è stato eseguito il primo trapianto di femore in Italia, ma è anche un’eccellenza per il trattamento dell’obesità con il centro che è presidio ospedaliero di riferimento regionale, per le malattie cardiovascolari, la neurochirurgia, la rianimazione neonatale.

redazione

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