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Categories: Cronaca

Torturato e legato per una foto su instagram: 3 arresti

Sono stati arrestati i 3 fratelli di San Cipriano d’Aversa accusati di sequestro di persona, minaccia, rapina e lesioni personali. I tre sono accusati di aver torturato e legato ad un albero un 31enne di Casapesenna per una foto su instagram.

L’arresto

Torturato e legato per una foto su instagram, scattano gli arresti. Questa mattina nell’ambito di un’indagine della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord, i carabinieri della compagnia di Casal di Principe hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip di Napoli Nord. Ad essere arrestati sono 3 fratelli di San Cipriano d’Aversa di 34, 33 e 29 anni. Per loro l’accusa è di sequestro di persona aggravata, minaccia aggravata, rapina e lesioni personali aggravate. L’episodio avvenne nella notte del 12 giugno 2019.

Le indagini

Grazie ad attività investigativa, immagini dei sistemi di videosorveglianza e intercettazioni telefoniche e ambientali, supportate dalle dichiarazioni della vittima. Così gli inquirenti hanno ricostruito una vicenda con protagonista una vitta di 31anni di Casapesenna, torturato dai 3 fratelli per aver pubblicato una foto su un profilo faslo di Instagram che ritraeva uno di loro con parrucca femminile. Secondo quanto ricostruito durante le indagini i 3 arrestati attirarono in una trappola il 31enne di Casapesenna, facendolo salire su una propria auto. Poi fu picchiato e legato al volto e alla testa e minacciato con una pistola. Inoltre i tre portarono l’uomo in un fondo agricolo di Villa Literno dove fu legato sotto un albero e picchiato nuovamente, lasciandolo quasi senza vita. La vittima denunciò tutto alle autorità, dopo essere stato curato presso l’ospedale Moscati di Aversa per le numerose ferite riportate, in cui riuscì ad arrivare grazie all’intervento di alcuni automobilisti che notarono la presenza dell’uomo ferito, abbandonato in una pozza di sangue a cui i tre aggressori rubarono anche il telefono cellulare, impedendogli così di chiamare anche i soccorsi.

 

redazione

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