Risparmiare i soldi per l’affitto, a vantaggio di inquilini e proprietari, non è impossibile. C’è una soluzione utile, ecco quale.
Non tutti amano l’idea di poter vivere in una casa in affitto, soprattutto perché sono ancora tanti gli italiani che hanno come forte desiderio di avere un’abitazione di proprietà, ben sapendo come sia il bene migliore da dare in eredità ai parenti più stretti. A volte si tratta, però, di una scelta quasi obbligata per molte persone, inutile negarlo.
È quasi impossibile, infatti, che una banca conceda un mutuo per l’acquisto di un immobile se non si ha un contratto di lavoro a tempo indeterminato, soluzione comunque sempre più rara. In altri casi, invece, come può accadere ai giovani che sognano di avere una propria indipendenza, si preferisce agire con cautela e solo successivamente puntare a una soluzione alternativa. Non mancano, inoltre, le situazioni relative a chi si trasferisce in un’altra città temporaneamente per motivi di lavoro, per questo non è possibile fare diversamente. Al di là di tutto, provare a risparmiare non può che essere fondamentale.
Risparmiare per l’affitto è possibile: ecco come
L’idea di risparmiare non può certamente essere disdegnata da nessuno, anzi sono spesso soprattutto le persone che non hanno, in apparenza, problemi economici a volerlo fare. Questo può valere in ogni ambito, dalla spesa al supermercato alle utenze domestiche, ma senza dimenticare un’altra voce importante, come quella relativa all’affitto.
Agire con cautela diventa indispensabile: sarebbero tanti i proprietari di casa che tenderebbero ad approfittarsi della necessità che hanno molte persone di avere una soluzione in tempi rapidi. A quel punto, si pensa che molti possano accettare per soddisfare un bisogno impellente, poco importa se la proposta non è alla propria portata.
In realtà, una soluzione che può essere provvidenziale esisterebbe. I Centri di Assistenza Fiscale (CAF) consigliano un particolare tipo di contratto, vantaggioso sia per gli inquilini sia per i proprietari. Il riferimento è all’accordo locale per gli affitti a canone concordato, che non è altro che un’intesa stipulata a livello comunale tra le associazioni dei proprietari e quelle degli inquilini, così da avere delle regole ben precise per la stipula del canone di affitto. In modo tale da soddisfare le esigenze di entrambe le parti.
Non può che essere qualcosa di davvero salvifico per le tasche di molti, sia per chi vuole avere una rendita da un proprio immobile, sia da chi cerca un posto dove vivere senza avere la sensazione di essere truffato o quasi. Gli inquilini avranno così diritto a diversi benefici. Il contratto sarà innanzitutto stabile e non soggetto ad aumenti (in genere la durata è di 3+2 anni). Oltre a poter usufruire delle detrazioni sull’IRPEF, se si è riusciti a ottenere il proprio nome sull’accordo. A questo si aggiunge ovviamente anche un canone più basso.
A giovarne sono però anche i proprietari, che potranno godere di una riduzione dell’IMU pari al 25%, oltre a quella sull’IRPEF. Si riscontrano dei cali anche sull’imposta di registro e sull’aliquota per la cedolare secca (-10%). L’importo da pagare verrà così stabilito sulla base delle zone urbane e delle caratteristiche specifiche dell’appartamento. A condizione di avere un’attestazione firmata dal proprietario, dall’inquilino e dalle organizzazioni rappresentative.