di Tina Cioffo- La Scuola di giornalismo di inchiesta è arrivata alla sua quinta edizione a Casal di Principe ma quest’anno per la prima volta viene organizzata all’interno dell’ex Villa Scarface.
Clessidra girata per la quinta edizione della ‘Summer School UCsi- Caserta’ che si terrà a Casal di Principe nel bene confiscato che per decenni è stato conosciuto e chiamato ‘Villa Scarface’, perché chi ne aveva ordinato la costruzione la voleva identica alla villa del gangster cubano di Miami, Tony Montana, nel film Scarface interpretato da Al Pacino.
«Oggi– dice il sindaco di Casal di Principe, Renato Natale– viviamo una bella rivincita perché in quella ex villa della camorra vengono praticate tecniche terapeutiche per soggetti con disabilità psichiatrica, all’avanguardia». Dove c’era lusso e lo sfarzo voluto da un camorrista, è nato un Centro diurno con laboratori di orticoltura, cucina e sartoria. «L’obiettivo -spiega il responsabile, Franco Della Ventura– è il reinserimento sociale e nel mondo del lavoro, degli utenti che hanno già raggiunto un buon livello di percorso. È una gioia vederli a lavoro anche perché quando ho ricevuto le chiavi di Villa Liberazione (questo, il nuovo nome) nel marzo del 2019 c’era tutto un mondo da avviare. Ora puntiamo a raddoppiare gli utenti, provenienti dai Dipartimenti di Salute mentale dell’Asl di Caserta, portandoli da 25 a 50».
Intanto a conoscerne la storia saranno i giornalisti della Scuola promossa dall’Ucsi Caserta, con il sostegno dell’Agenzia pubblica per la legalità Agrorinasce e dell’Ordine dei giornalisti della Campania. Il titolo “Our Bisinissi-Criminal Economies” sottolinea l’intenzione di puntare l’attenzione su quanto sta avvenendo in Italia ma anche all’estero. La scuola è gratuita ed è accreditata per la formazione giornalistica sulla piattaforma Sigef.«Si tratta di un’iniziativa che già conosciamo ma che quest’anno ha un particolare valore aggiunto, proprio perché si tiene in un bene confiscato che non ha avuto un facile iter di riutilizzo», commenta il sindaco Natale ricordando l’apertura del 17 maggio scorso, del Parco giochi per bambini, dedicato alla memoria di Francesco Aversano, un bambino che venne ucciso da un colpo vagante esploso dai camorristi del clan dei Casalesi. Morì dopo due mesi e dal 1973 ad oggi non è stato ancora riconosciuto vittima innocente.
Era diventato il bene confiscato alla camorra più famoso anche se ha aspettato a lungo prima di vivere la fase del riutilizzo sociale. La villa venne confiscata a Walter Schiavone nell’ottobre del 1998, nel 2003 ci fu la destinazione per fini sociali risaliva al 2003 poi sancito l’8 giugno del 2008 con un protocollo d’intesa firmato tra gli altri dall’allora presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino. La fine dei lavori venne festeggiata il 30 gennaio 2017, insieme ad un numeroso parterre di magistrati, politici, giornalisti e forze dell’ordine.
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