Stati Uniti, ecco perché in alcune città non si può uscire dopo il tramonto

Negli Stati Uniti alcune città sono costrette al coprifuoco per colpa di una nemica difficile da combattere

Nei pressi di Boston le autorità sanitarie hanno invitato caldamente i residenti a non uscire di casa dopo il tramonto a causa di una zanzara in grado di trasmettere un virus potenzialmente mortale.

Si tratterebbe di encefalite equina orientale, una malattia rara virale che colpisce principalmente i cavalli ma che può infettare anche l’essere umano attraverso la puntura di una zanzara portatrice di questo virus. 

Quando il virus infetta l’uomo può causare sintomi simili a quelli di una comune influenza, per poi evolvere in un’infezione neurologica grave, ovvero un’encefalite, con una mortalità che può superare il 30% dei casi, mentre chi sopravvive può riportare dei danni neurologici permanenti.

Emergenza nei pressi di Boston: nessuno esca dopo il tramonto

Le autorità sanitarie di Oxford, una città di circa 13.000 abitanti che si trova a 50 miglia da Boston, nel Massachusetts, hanno invitato caldamente i residenti a non uscire di casa dopo il tramonto a causa della presenza di zanzare infette, che potrebbero attaccare l’encefalite equina orientale. Pare, infatti, che un abitante sia stato portato in ospedale e gli sia stato diagnosticato l’avvenuto contagio.

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Alcune zanzare sono portatrici dell’encefalite equina orientale – Unsplash – ireporters.it

La raccomandazione tuttavia non è un obbligo, sta ai cittadini scegliere se chiudersi in casa dopo le ore 20.00, orario indicativo del tramonto, o rischiare ed uscire nel momento della giornata con più alta concentrazione di zanzare, aumentando il rischio di contagio. Le scuole e le palestre per precauzione termineranno prima ogni attività per incentivare le persone a rincasare ad un orario più sicuro.

La reazione degli abitanti di Oxford

La cancellazione o l’anticipazione degli eventi sportivi non è stata accolta di buon grado da alcuni abitanti che hanno firmato una petizione per mantenere aperti i campi sportivi. Infatti, tra cheerledear che sperano di non perdere l’occasione di esibirsi e allenatori e genitori imbufaliti, molti ritengono questo allarmismo esagerato, perché i numeri, secondo loro, non sarebbero così gravi.

Ma Rike Sterrett, direttore della sanità pubblica ha cercato di fare ragionare i cittadini sull’importanza del provvedimento: 

“Non vogliamo vedere un altro caso umano di EEE quest’anno. Uno è già troppo; anche se si sopravvive, di solito ci sono gravi impatti sulla salute, con complicanze neurologiche”.

Non è stata resa nota l’identità del contagiato, ma pare sia un uomo di 80 anni tuttora in condizioni critiche in ospedale. Non esistendo una reale cura a questo virus, bisogna cercare di fare il possibile per cercare di limitare i contagi, anche a costo di rinunciare a qualche competizione sportiva. 

L’aumento delle temperature e dell’umidità potrebbero provocare un aumento dei casi di contagio e una maggiore diffusione di questa zanzara.

Ulteriori raccomandazioni per le città

Le autorità sanitarie hanno dato ulteriori indicazioni agli abitanti per evitar di venire punti dalle zanzare portatrici del virus, sollecitandoli ad indossare indumenti a maniche lunghe e a tenere coperte le gambe, evitando di avvicinarsi a punti con acqua stagnante che potrebbero essere particolarmente invasi da zanzare. 

Per quanto non sia stato imposto alcun obbligo alla popolazione, a parte qualche restrizione sugli eventi sportivi, la speranza è quella che la minaccia non venga sottovalutata e che non si verifichi nessun altro contagio.

A quanto pare, starebbero attraversando la stessa situazione di allarme la Contea di Plymouth, di Barnstable ed Essex, coinvolgendo anche le città di Douglas, Sutton e Webster, tutte d’accordo nell’introdurre un coprifuoco volontario.

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