Spacciatori di droga, arrestati italiano, indiano e 12 africani

Spacciatori di droga, arrestati italiano, indiano e 12 africani. Allarmante fenomeno di spaccio ai “Palazzi Grimaldi” di Castel Volturno

Spacciavano cocaina eroina e metadone. Quattordici persone sono state arrestate a Castel Volturno, Parma oltre che essere raggiunte dall’ordine di nuova custodia cautelare presso le case circondariali di Santa Maria Capua Vetere e Napoli Secondigliano. L’operazione dei Carabinieri della Stazione di Grazzanise hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura coercitiva, emessa dall’Ufficio Gip del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere nei confronti di 1 italiano, 1 indiano e 12 africani gravemente indiziati, a vario titolo, anche in concorso, di numerose condotte di detenzione e spaccio in concorso di sostanze stupefacenti.

Le indagini

L’attività investigativa costituisce la prosecuzione di analoga indagine – diretta dalla Procura sammaritana dal dicembre 2017 – che portò il 5 novembre del 2018, in esecuzione ad un decreto di fermo, all’arresto di 11 persone, ritenute responsabili dei reati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Il successivo segmento investigavo ha riscontrato un allarmante fenomeno di spaccio di sostanze stupefacenti all’esterno di un complesso immobiliare denominato “Palazzi Grimaldi” – ubicato nel Comune di Castel Volturno – la cui area esterna è tuttora sottoposta a sequestro. Le indagini sono state condotte attraverso la captazione di conversazioni telefoniche, i cui contenuti hanno trovato inoltre riscontro nelle dichiarazioni rese dagli acquirenti, nelle individuazioni di persona dagli stessi effettuate, nonché mediante sequestri di droga, operati a conclusione di mirati servizi di osservazione. Secondo i riscontri avrebbero venduto droga in 206 casi ad acquirenti provenienti dalla provincia di Caserta e dal basso Lazio.

Il linguaggio nelle intercettazioni

I contenuti delle conversazioni captate, che avvenivano attraverso un linguaggio criptico, decodificato (le sostanze stupefacenti veniva indicate facendo ricorso ai termini “bianco”, “nera”, “roba”, “italiana”,”africana”), hanno consentito di appurare e fotografare le modalità con cui gli indagati realizzavano l’illecita attività: è stato possibile risalire sia al dato qualitativo che quantitativo della sostanza stupefacente, atteso che le cessioni avevano ad oggetto involucri di eroina e cocaina.L’Ufficio G.I.P. di questo Tribunale, condividendo in toto l’impianto accusatorio avanzato dalla Procura della Repubblica, sia in relazione ai gravi indizi di colpevolezza che alle attuali esigenze cautelari, ha disposto per gli indagati la custodia cautelare in carcere.

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