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Categories: CronacaPolitica

Soldi e favori in cambio di voti: arrestati Corvino e Carbone

Soldi e favori in cambio di voti, ma anche estorsione sul servizio di affissione dei manifesti elettorali durante le ultime consultazioni regionali del 2015 e dentezione e spaccio di droga. Sono queste le accuse rivolte a 19 persone, tra cui alcuni politici, oggetto di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, nonché agli arresti domiciliari e del divieto di dimora nelle province di Caserta e Napoli, emessa dall’ufficio del Gip del Tribunale di Napoli. Ai domiciliari anche due politici: Pasquale Carbone e Pasquale Corvino

Soldi in cambio di voti

Secondo le indagini coordinate dai magistrati della Dda di Napoli i politici Pasquale Corivno e Pasquale Carbone, entrambi candidati per il ‘Nuovo Centro Destra – Campania Libera‘ durante le elezioni regionali del 2015, avrebbero chiesto ad esponenti del clan Belforte di procurargli voti di soggetti legati all’associazione camorristica. In cambio il clan avrebbe ricevuto somme di denaro ed altre utilità, come carburante e buoni pasto. In particolare l’ex presidente della Casertana, Pasquale Corvino avrebbe chiesto l’appoggio elettorale nel territorio di Caserta rivolgendosi al clan. In particolare ad agire, secondo i magistrati, sarebbero stati Agostino Capuano e Vincenzo Rea a cui sono stati promessi 3 mila euro ciascuno, buoni spesa e carburante, oltre a un ‘regalo’ per Giovanni Capone. Anche Pasquale Carbone, ex sindaco di San Marcellino attraverso un intermediario, si sarebbe rivolto al clan per ricevere i voti durante le elezioni regionali. In questo caso si era rivolto ad Antonio Merola, affiliato al clan Belforte, fazione di Capone, promettendo 7 mila euro, per ricevere le preferenze nel Comune di Caserta. Alla fine delle elezioni lo stesso Pasquale Carbone si era lamentanto per aver ricevuto 87 voti, invece dei 100 promessi e chiedendo parziale restituzione della cifra versata.

I voti estorti con le minacce

Per controllare il flusso dei voti gli uomini del clan utilizzavano la loro forza intimidatrice. Da alcune intercettazioni acquisite dagli inquirenti, Agostino Capone minacciava delle persone dicendo: “Se non escono i voti devi vedere! Ti togliamo la macchina da sotto!”. Rilevanti anche le intercettazioni per assicurare i voti di Corvino, in cui si sente: “Li vado a prendere… li porto a votare fino a dentro! Con il telefono in mano faccio la foto, devo vedere sul telefono se no non hanno niente!”. Per assicurare il flusso di preferenze a vantaggio dei candidati che avevano chiesto l’aiuto, è stato accertato che Agostino Capone si è occupato di accompagnare con la sua autovettura alcune persone anziane al seggio. Qui le aveva fatte entrare in cabina elettorale insieme con la moglie, il tutto per controllare che che la preferenza venisse espressa per il candidato giusto. In una conversazione ambientale Capone racconta alla moglie di aver controllato le schede prima di farle imbucare e di aver corretto il nome del candidato Corvino, arrivando anche ad intimidire il presidente di seggio: “Non mi ha detto proprio niente perchè io lo stavo menando a quello la dentro!”.

Durante le indagini è stato accertato anche un sistema di estorsioni del servizio elettorale. Il clan imponeva la società ‘Clean Service’ riconducibile a Giovanni Capone, per l’affissione dei manifesti durante la campagna elettorale per le regionali. Se si voleva avere la giusta visibilità e non avere problemi, bisognava rivolgersi a loro. (Leggi qui)

Nelle indagini della Dda è emerso anche il personaggio di Agostino Capone, collegato al clan Belforte che aveva deciso di diventare il re dello spaccio di droga a Caserta. (Leggi qui)

Ecco i destinatari del provvedimento:

In carcerce:
Giovanni Capone, Agostino Capone, Antimo Italiano, Antonio Merola, Vincenzo Rea, Antonio Zarrillo, Mario De Luca, Roberto Novelli, Rosario Palmieri, Modestino Santoro, Clemente Vergone, Giovanni Gualtieri.

Ai domiciliari:
Pasquale Carbone, Pasquale Corvino, Maria Grazia Semonella, Salvatore Vecchiarello, Alberto Russo.

Divieto di dimore nelle province di Napoli e Caserta:
Silvana D’Addio, Ferruccio Coppola.

Fabio Mencocco

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