Le risorse naturali sono esaurite e la Terra è in sold out. L’Italia ha superato il proprio limite già a maggio andando peggio del resto globale.
“Finite, chiuso per esaurimento risorse”. Dovrebbe essere la frase più diffusa e quella che potrebbe forse farci rendere conto che stiamo esagerando. Oggi, 29 luglio, è l’ Overshoot Day, letteralmente “il giorno del superamento”, cioè la data in cui la richiesta di risorse naturali da parte dell’umanità supera quelle che la Terra può produrre in un anno.
L’Italia lo ha raggiunto il 15 maggio, andando peggio del resto globale. Il nostro è il nono Paese con il maggior impatto planetario. Considerato il tasso con cui abbiamo esaurito le risorse naturali a nostra disposizione, avremmo bisogno di 2,7 pianeti. A certificare l’Overshoot Day è il Global Footprint Network, l’organizzazione di ricerca internazionale che tiene la contabilità delle risorse consumate, ovvero la cosiddetta “impronta ecologica dell’uomo”. Al primo posto in questa classifica poco encomiabile ci sono gli Stati Uniti, che necessiterebbero di addirittura 5 pianeti per soddisfare la richiesta attuale di risorse. Seguono l’Australia con 4,1 pianeti, e la Russia con 3,2.
In pericolo ci sono soprattutto le generazioni future: alcune specie rischiano di non riuscire a rigenerarsi a causa dello sfruttamento eccessivo, come gli stock ittici. Molte specie animali si stanno estinguendo a velocità elevatissime e c’è poi la deforestazione che causa i cambiamenti climatici. L’anno scorso l’Overshoot Day è stato il 1 agosto; trent’anni fa cadeva in ottobre, vent’anni fa in settembre. Se non facciamo qualcosa per invertire questa rotta metteremo seriamente a rischio il nostro futuro, e soprattutto quello delle nuove generazioni. Per cambiare l cose, dovremmo spostare la data dell’Overshoot Day di cinque giorni all’anno, il che permetterebbe di raggiungere l’equilibrio con le risorse generate dal Pianeta entro il 2050.