Le vacanze estive sono finite, e per milioni di bambini e ragazzi si avvicina il tanto temuto rientro a scuola. Ricominciare dopo 3 mesi di relax, viaggi, e giornate trascorse con gli amici non è mai semplice, e i più grandi problemi al rientro a scuola sono il riposo e l’alimentazione. Ma come si può riuscire a ripartire nel modo corretto, evitando di addormentarsi sui banchi durante la lezione? L’Istituto Superiore di Sanità ha diramato una lista di consigli che ogni ragazzo dovrebbe seguire. Ecco quali sono.
Oltre 7 milioni di bambini e ragazzi italiani si preparano a tornare in classe dopo una pausa estiva di tre mesi: un periodo benefico per la salute fisica e arricchente dal punto di vista emotivo ed esperienziale. Durante le vacanze, ci sono più possibilità di praticare attività fisica, come camminare, nuotare e giocare all’aperto, e più occasioni per mettere da parte lo smartphone e dimenticare videogiochi e social media, vivendo nuove esperienze dal vivo. Tuttavia, le vacanze spesso portano a uno slittamento del ritmo sonno-veglia e a un’alimentazione con orari irregolari, entrambe condizioni che possono ostacolare una ripresa ottimale delle attività scolastiche, che richiedono concentrazione, attenzione e la giusta dose di energia.
Per molti studenti, l’inizio di settembre rappresenta quindi il momento per ritrovare una regolarità perduta o per instaurarne una nuova, partendo dal sonno e dall’alimentazione. Ma vediamo un approfondimento su come il sonno e la dieta dei bambini e degli adolescenti possono influenzare l’avvio del nuovo anno scolastico, con i consigli degli esperti dell’Iss per i genitori.
Il sonno è il meccanismo attraverso cui il nostro corpo si rigenera, recuperando l’energia spesa durante il giorno. È essenziale per rafforzare la memoria e mantenere un buon livello di concentrazione. Durante il riposo notturno, il cervello consolida le informazioni apprese durante la giornata e scarta quelle meno importanti. Un sonno adeguato e di qualità facilita l’apprendimento, la memoria a lungo termine e la gestione delle emozioni.
Gli specialisti consigliano che i bambini in età scolare dormano tra le 9 e le 11 ore tra i 6 e i 13 anni, e tra le 8 e le 10 ore tra i 14 e i 17 anni. Le esigenze di sonno variano con l’età: i più piccoli possono avere difficoltà a dormire da soli, mentre gli adolescenti tendono a restare svegli fino a tardi a causa delle modificazioni nei loro ritmi biologici. Per gli adolescenti, inoltre, può essere complicato gestire in modo autonomo il ciclo sonno-veglia o limitare l’uso dei dispositivi elettronici, soprattutto di sera quando sono nella propria stanza. È dunque importante che i genitori stabiliscano regole per aiutare i figli a mantenere ritmi quotidiani regolari, iniziando ad applicarle qualche giorno prima dell’inizio della scuola.
Un sonno di qualità favorisce una corretta gestione delle emozioni: bambini e adolescenti che dormono poco possono diventare irritabili, scontrosi o addirittura aggressivi, con conseguenze negative sulla loro capacità di rispettare le regole e sulle relazioni con coetanei e insegnanti. Nei più giovani, la mancanza di sonno o un sonno disturbato riduce la capacità di controllare gli impulsi e di valutare i rischi, aumentando la probabilità di sviluppare dipendenze, in particolare quelle comportamentali come la dipendenza da videogiochi, smartphone e social media. Questi comportamenti possono compromettere sia il rendimento scolastico sia la salute fisica e la vita sociale.
Uno studio condotto dall’Istituto Superiore di Sanità, intitolato “Dipendenze comportamentali nella Generazione Z: uno studio di prevalenza nella popolazione scolastica (11-17 anni) e focus sulle competenze genitoriali“, ha evidenziato un legame significativo tra sonno e dipendenze. I ragazzi di età compresa tra 11 e 13 anni a rischio di sviluppare una dipendenza dai social media (Social Media Addiction – SMA) mostrano anche una scarsa qualità del sonno rispetto ai loro coetanei che non presentano questo rischio: il 49,4% dorme meno di 6 ore a notte e quasi il 30% impiega più di 45 minuti per addormentarsi. Tra i ragazzi di 14-17 anni a rischio SMA, circa l’85% riferisce di avere una qualità del sonno insoddisfacente.
Gli studenti di età compresa tra gli 11 e i 13 anni a rischio di dipendenza da videogiochi (Internet Gaming Disorder – IGD) manifestano anch’essi una peggiore qualità del sonno: il 30,6% dorme meno di 6 ore a notte e quasi il 25% impiega più di 45 minuti per addormentarsi. Il 71,5% dei ragazzi tra i 14 e i 17 anni a rischio IGD dichiara di avere un sonno di bassa qualità.
Infine, anche gli studenti che mostrano comportamenti compatibili con una dipendenza o un disturbo da cibo (Food Addiction – FA, ovvero un disturbo caratterizzato da un bisogno compulsivo di mangiare) hanno dimostrato di soffrire, come è facilmente intuibile, di una qualità del sonno inferiore. Tra i ragazzi di 11-13 anni che presentano FA grave, il 40,8% dorme meno di 6 ore a notte, mentre il 28,8% impiega oltre 45 minuti per addormentarsi. Tra i 14-17enni con un profilo di FA grave, l’87% ha dichiarato di avere una scarsa qualità del sonno.
Secondo il terzo rapporto tematico della Sorveglianza HBSC-Italia 2022, il 26,8% degli adolescenti salta la colazione, che è però considerata il pasto più importante della giornata poiché interrompe il digiuno notturno e influisce positivamente sul metabolismo. La colazione è fondamentale soprattutto per chi deve mantenere alta la concentrazione durante la mattina, come gli studenti.
Gli esperti suggeriscono di includere carboidrati integrali, come pane o fette biscottate integrali, che rilasciano energia lentamente, aiutando a mantenere l’attenzione più a lungo. È importante ristabilire una regolarità nei pasti, dando centralità al pranzo piuttosto che alla cena, soprattutto dopo le vacanze.
Per gli studenti che, invece, restano a scuola per molte ore, tornando a casa circa a metà pomeriggio, il pranzo in mensa è fortemente consigliato poiché bilanciato e conforme alle linee guida del Ministero della Salute. Inoltre, è preferibile consumare frutta fresca per merenda, evitando cibi ultraprocessati come le merendine. Infine, gli integratori non sono necessari, a meno che non ci siano specifiche esigenze mediche, poiché una dieta equilibrata dovrebbe fornire tutti i nutrienti necessari.
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