Il sequestro della clinica Pineta Grande di Castel Volturno, per le violazioni sulle normative per l’ampliamento ha scosso l’opinione pubblica. Il decreto emesso dal gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere riguarda solo la parte dell’ampliamento, mentre la struttura sanitaria esistente continua a funzionare regolarmente. Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente della clinica Vincenzo Schiavone.
Sequestro Pineta Grande: parla Vincenzo Schiavone
“Questa mattina, poco dopo l’alba, ci è stato notificato un provvedimento di sequestro per i lavori di ampliamento della clinica Pineta Grande. Le ipotesi di reato riguardano violazioni urbanistiche riguardanti le autorizzazioni tutte, peraltro, comunicate prima dell’inizio dei lavori, alle autorità. Sono sereno e fiducioso nell’opera della magistratura con la quale ho sempre collaborato in passato e continuerò a farlo nel presente. Forniremo tutti i chiarimenti necessari per dimostrare l’infondatezza dell’ipotesi accusatoria. Resta il profondo rammarico per il blocco di un’opera di pubblica utilità, un Presidio Ospedaliero quale il Pineta Grande Hospital, da sempre al servizio dei cittadini della Campania, di quelli provenienti da fuori regione e di migliaia di extracomunitari. Il sequestro danneggia finanziariamente noi, le maestranze, i 1200 dipendenti del gruppo di cui fa parte la struttura, ma rischia di penalizzare ancora di più un territorio privo di servizi, anche quelli essenziali”. Queste le dichiarazioni del presidente della clinica Pineta Grande, Vincenzo Schiavone attualmente sotto scorta per aver denunciato e fatto condannare alcuni membri del Clan dei Casalesi.