Sessa Aurunca, se Mario Esposito esce dal carcere

di Tina Cioffo– Mario Esposito, capo clan dei Muzzoni, cartello del clan dei Casalesi potrebbe presto uscire dal carcere e a Sessa Aurunca la notizia preoccupa.

Ma è vero? E’ davvero possibile che il capo clan Mario Esposito potrebbe uscire dal carcere a giorni e ritornare a Sessa Aurunca dove verrebbe accolto, dai suoi vecchie nuovi sodali, come il Papa sulla papamobile?

Sono le domande che si intrecciano e si rincorrono nell’area sessana, al confine tra la provincia di Caserta e quella di Latina, dopo la diffusa notizia che Mario Esposito potrebbe essere rilasciato entro l’estate visto che la Cassazione ha accolto il ricorso del suo avvocato. Il legale ha chiesto, infatti, in virtù di quanto venne stabilito nel momento dell’estradizione in Italia, che Esposito sconti solo 30 anni di carcere. La Cassazione gli ha dato ragione ma ora si dovrà pronunciare la Corte di Assise. Se l’istanza verrà accolta, fatti i dovuti calcoli, dal 1994 (anno dell’arresto) ad oggi sommando i bonus di 90 giorni per ogni anno di detenzione, Mario Esposito è praticamente già fuori. L’augurio è che possa aver cambiato completamente idea rispetto alla vita e che tornando in libertà sappia camminare dritto, tagliare con vecchie amicizie, famiglia e interessi criminali. Un augurio che la cittadinanza fa innanzitutto a se stessa, visto che Esposito prima di essere arrestato ha dato prova di essere un assassino. In tutti questi anni non ha mai deciso di collaborare con la giustizia.

Ordinò omicidio di Alberto Varone

Fu Mario Esposito capo del clan dei ” Muzzoni” di Sessa Aurunca ad ordinare l’omicidio di Alberto Varone, ucciso dalla camorra il 24 luglio del 1991. Varone, era un modesto imprenditore, aveva un negozio di mobili che gestiva con la moglie e si alzava molto presto la mattina per consegnare i giornali alle edicole di Sessa Aurunca. Non cedette alle pretese estorsive del clan. Fu ucciso di mattina mentre era a lavoro a bordo della sua Opel Kadett bianca. Sessa Aurunca è a due passi anche da Carinola, dove ha sede la Cleprin di Antonio Picascia e Francesco Beneduce. Gli imprenditori hanno denunciato e mandato in carcere, senza cedere alle pretese estorsive proprio gli esponenti del gruppo Esposito. E questo non fa parte di un passato molto lontano. Bisogna inoltre, ricordare da dove si è partiti per evitare di essere colti di nuovo di sorpresa.

Dalla guerra di camorra a…

Riavvolgere il filo, vuol dire inserire Esposito nella guerra di camorra del clan dei Casalesi, quando si doveva decidere la successione dopo la scomparsa di Antonio Bardellino. Esposito si alleò con i La Torre e con Vincenzo De Falco alias ‘o lupo’ e Giuseppe Quadrano, il killer di don Giuseppe Diana. Di contro avevano gli Schiavone, Iovine e Zagaria. Quella guerra ha definito poi gli equilibri criminali arrivati fino ad oggi. E poi, cosa accadrà?

Iovine è un collaboratore di giustizia. De Falco è morto, Quadrano si è pentito, Schiavone ha il carcere a vita e altrettanto Michele Zagaria. Mario Esposito potrebbe essere il capostipite di quel gruppo e anche il collante di tutti quelli che a breve saranno scarcerati, per aver scontato la condanna. Fra questi, Francesco Russo, fratello di “Peppe il padrino” fazione di Francesco Schiavone alias ‘sandokan’, Salvatore Nobis del gruppo di Michele Zagaria, Maurizio Capoluongo, Pasquale Apicella, Salvatore Di Puorto, Elio Diana, Giuliano Martino, Aldo Picca, Oreste Reccia, Pasquale Zagaria, fratello di Michele Zagaria ma in realtà con un suo pedigree criminale che non ha bisogno di avere crediti da altri. Carmine Zagaria e Filippo Capaldo nipote di Zagaria e figlio di Beatrice, sono già tornati a casa.

 

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