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Scuola e Covid, chiusura a fine giugno ma c’è chi si oppone

Il ministro all’Istruzione Patrizio Bianchi vorrebbe la chiusura della scuola a fine giugno ma nelle regioni del Sud, non sono tutti d’accordo. In Campania, l’assessore regionale Lucia Fortini ribadisce il calendario già adottato.

In Campania il calendario resta quello già approvato: le scuole termineranno il 12 giugno”, lo ha assicurato l’assessore regionale Lucia Fortini. “Ma con il ministro Patrizio Bianchi siamo in sintonia: ci siamo confrontati con la IX Commissione della Conferenza delle Regioni e non ci ha parlato di allungare il calendario. Del resto non si potrebbe fare l’esame di Maturità” . Per la ripresa dovrà essere tutto pronto. “Su settembre- continua Fortini- ci ha detto che per l’1 tutto dovrà essere pronto per la partenza, anche se è un proposito. Ha sempre ribadito che il calendario è una competenza regionale e tutto il lavoro dovrà essere fatto in coordinamento con le Regioni. Siamo assolutamente in linea con Bianchi. La nostra scuola non si è mai fermata, non c’è nulla che i nostri docenti devono recuperare: se ci sono competenze che devono recuperare i ragazzi, siamo pronti e in linea con il ministero”.

Le reazioni in altre Regioni

CALABRIA – Sandra Savaglio, assessore all`Istruzione, Università , Ricerca scientifica e Innovazione Regione Calabria: “Sarebbe bello fare la scuola sempre, come si fa nel nord Europa. Anticipare a inizio settembre è la cosa giusta; prolungare a fine giugno è possibile se prima ci sono momenti di stacco completo, si potrebbero aumentare di 2 settimane le vacanze di Pasqua. Gli insegnanti hanno lavorato tantissimo, perchè la scuola non ha chiuso: la Dad è molto stressante. Con il caldo il virus circolerà di meno, si potrebbe andare a scuola fino a fine giugno utilizzando gli spazi aperti. Bisogna potenziare il tracciamento”.

PUGLIA – Sebastiano Leo, assessore Diritto allo studio e Scuola Regione Puglia: “Anticipare a settembre va bene, ci si può ragionare, pandemia permettendo, ma sul posticipare a fine giugno non sono d’accordo. Le scuole hanno lavorato tanto, con Dad, Ddi e presenza si è fatto quello che si doveva fare. Prima di decidere va capito cosa è stato fatto e cosa si potrebbe fare fino al 30 giugno, considerando che i docenti sono impegnati negli esami di Stato. Non penso che sulla scia dell’entusiasmo si possa dire prolunghiamo la scuola. Ma prima di un no definitivo vogliamo comprendere cosa significa”.

BASILICATA – Francesco Cupparo, assessore Attività produttive, Lavoro, Formazione, Sport Regione Basilicata: “Siamo favorevoli a posticipare la chiusura delle scuole al 30 giugno, anche perché così si raccoglierebbero le sollecitazioni degli studenti che hanno chiesto di recuperare le lezioni in presenza. Per l’anticipo a inizio settembre, non abbiamo ancora un parere: avvieremo una consultazione con i dirigenti scolastici”.

MOLISE – Roberto Di Baggio, sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale del Molise: “Quando abbiamo incontrato Bianchi non se ne è assolutamente parlato, ma per noi sul prolungamento problemi non ce ne sono, anzi: già l’anno scorso avevo proposto di fare lezioni d’estate, invece di dare contributi per le ludoteche o i campi estivi. Quindi la proposta è importante, ma fa fatta in un discorso complessivo, che contempli scrutini ed esami. Bisogna poi vedere cosa accade con l’andamento epidemiologico e le vaccinazioni di insegnanti e personale Ata. L’anticipo a settembre è da valutare: la scuola e sconfiggere il virus devono essere le priorità “.

SICILIA – Roberto Lagalla, assessore Istruzione Regione Sicilia: “Siamo disponibili a prorogare la scuola a fine giugno: ci ritroviamo nella proposta di Bianchi di prolungare le lezioni. Ma bisognerà verificare prima, a livello nazionale, la disponibilità dei docenti: serve un accordo nazionale, il governo deve definire chiaramente le regole d’ingaggio dei docenti. La Sicilia comunque aveva già in mente di avviare, dall’1 aprile e fino a settembre, un programma, con adesione volontaria delle scuole, per il recupero degli apprendimenti perduti, con attività extrascolastiche. Riguardo l’anticipo a settembre, preferiremmo una coda dell’anno in corso: in Sicilia in quel periodo siamo ancora in piena estate e nella stagione turistica, servirebbero anche investimenti sugli impianti di climatizzazione nelle scuole”.

SARDEGNA – Andrea Biancareddu, assessore Pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport Regione Sardegna: “Sono contrario a terminare la scuola a fine giugno, va chiusa così come già prevede il calendario, anche per un fattore climatico. E per settembre è giusto riprendere dalla metà , non anticipare: le famiglie hanno sofferto già abbastanza per il Covid, posticipare la chiusura e riaprire prima sarebbe una punizione ulteriore”.

redazione

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