Sangue infetto, il ministero della Salute condannato per mancato controllo. Una donna di 43 anni del Napoletano si è ammalata e poi morta, a causa di quella trasfusione.
Le fanno una trasfusione di sangue ma era infetto, il ministero della Salute è stato condannato a pagare un risarcimento. Doveva “dirigere, autorizzare e sorvegliare” sulla circolazione del sangue e degli emoderivati ma non lo fece: il Ministero della Salute è stato condannato dal Tribunale di Napoli (VI sezione civile) a un risarcimento da 700mila euro per il decesso di una donna che 43 anni fa venne sottoposta in un ospedale di Napoli a trasfusioni di sangue, poi rivelatosi infetto, che le inocularono il virus dell’epatite C.
A rendere nota la sentenza, emessa dai giudici lo scorso 15 novembre, è l’avvocato della famiglia, Maurizio Albachiara. La donna venne sottoposta a trasfusioni a causa di una perdita di sangue subita durante un parto cesareo. Dopo qualche anno comparve l’epatite C che si trasformò in una cirrosi. Fino al 1995 non aveva accusato nessuna sintomatologia. La donna morì poi, nel 2013, a causa di uno scompenso ascitico.
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