di Tina Cioffo- Il sindaco di San Cipriano D’Aversa, Vincenzo Caterino guarda alla crisi del sistema dei rifiuti con particolare apprensione per la situazione del vicino comune di Villa di Briano.
Sistema rifiuti in crisi. Lunedì era stato il sindaco di Villa di Briano, Luigi Della Corte a dichiarare i propri timori. Oggi è il sindaco di San Cipriano D’Aversa, Vincenzo Caterino a parlare della gestione della raccolta. “La nostra raccolta differenziata al 76% ci mantiene a galla ma non nascondiamo la preoccupazione dinanzi alla possibilità di momenti difficili”, ha detto Caterino che però ha aggiunto: “I timori brianesi ci impensieriscono perché se il sistema di raccolta non funziona a regime aumenta anche il rischio di scarichi selvaggi che invadono le strade dei nostri paesi, tra l’altro confinanti”.
La strada della fiera settimanale di San Cipriano che però nel prolungamento è territorio di Villa di Briano, viene continuamente presa di mira con scarichi selvaggi di ogni tipo di materiale. “Ora la situazione potrebbe arrivare a livelli intollerabili ed è per questo motivo che metteremo a disposizione la nostra telecamera di videosorveglianza ambientale per far inquadrare anche il lato prettamente brianese e contribuire così ad un’auspicabile risanamento cominciando ad elevare contravvenzione e inchiodare i cittadini rei ambientali alle loro responsabilità”. “Intanto continueremo con la nostra politica ambientale anche con la telecamera trappola”, ha annunciato Caterino che non intende chiedere una limitazione nella produzione dei rifiuti ai suoi concittadini ma il rispetto delle regole. “La zona dell’Incoronata e via Delle Rose resta il nostro maggiore cruccio insieme all’angolo di piazza Marconi. Abbiamo più volte richiamato al rispetto dell’ambiente e della salute umana ma evidentemente per bloccare queste pratiche servono altri metodi”.
Sulla testa incombe la chiusura del termovalorizzatore di Acerra. Il problema viene però sentito in maniera diversa a San Cipriano D’Aversa, rassicurato anche dalle informazioni ricevute. “Ci hanno detto che abbiamo già pronto il piano b con i nostri rifiuti che saranno trasferiti nel nord Italia”, ha spiegato Caterino. Nord Italia che vorrebbe dire, secondo le indiscrezioni, la città di Brescia invertendo le rotte dei rifiuti che per decenni hanno invece visto i rifiuti del nord portati al sud, ma in quel caso illegalmente e senza un legittimo piano di smaltimento. Resta il fatto che il sistema non è autosufficiente e che la mancanza degli impianti per il fine nastro, è un punto dal quale non si potrà più prescindere.
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