Matteo Salvini in visita a Castel Volturno 15 agosto. Il vice premier e leader della Lega ha fatto sapere che sarà nel casertano per un ‘Comitato per l’ordine e la sicurezza’.
Salvini a Castel Volturno
La notizia dell’arrivo di Matteo Salvini a Castel Volturno, che già aveva visitato la città casertana annunciando rivoluzioni in termini di lotta all’immigrazione, sta spaccando l’opinione pubblica locale. Tante sono le proteste che arrivano soprattutto attraverso i social, a cui poi ha fatto seguito anche il commento del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca che ha invitato Salvini a fare di più e parlare di meno: “Saremmo ancora più contenti se invece di parlare solamente e andarsene in giro, pensasse a lavorare e a fare davvero il Ministero dell’Interno”. Di tono totalmente opposto il coordinatore di Caserta della ‘Lega Salvini Premier’ Salvatore Mastroianni: “La visita del Ministro dell’Interno Matteo Salvini a Castel Volturno annunciata per prossimo il 15 Agosto per un ‘Comitato per l’ordine e la sicurezza’ rappresenta per la provincia di Caserta un segnale politico particolarmente significativo, soprattutto per coloro i quali credono e hanno un’infinita fiducia in un Ministro della Repubblica che sta facendo della lotta alla criminalità, della sicurezza dei cittadini e del rispetto delle forze dell’ordine i capisaldi della propria azione politica”.
La visita del vice premier
Intanto la visita del vicepremier arriva sicuramente in una data particolare quella del 15 agosto, quando Castel Volturno sarà gremita di bagnanti. Una data simbolo forse quella scelta dal vicepremier che già in passato aveva fatto tante promesse per risolvere i problemi del paese, promesse elettorali che al momento non si sono ancora concretizzate in un’azione concreta su un territorio che ha tantissimi problemi, che finisce con facilità nel tritacarne mediatico, ma che ha potenzialità enormi in grado di trascinare anche i territori limitrofi. Potenzialità che al momento restano espresse solo in minima parte, questo anche a causa di una politica miope che non riesce a trovare una quadra per il bene comune e che troppo spesso è solo affannata nel far quadrare i propri conti elettorali, dividendosi su temi che invece dovrebbero avere una linea comune affinché quelle potenzialità inespresse possano finalmente emergere facendo sviluppare il territorio.