Han atteso a lungo all’esterno della prefettura di Napoli e alla fine Giovanna Pagliuca e Rossana Pagano, rispettivamente sorella e figlia delle vittime innocenti di camorra Genovese Pagliuca e Pasquale Pagano, ce l’hanno fatta a parlare con il ministro dell’ Interno Matteo Salvini.
L’incontro con Salvini
Le due donne, a nome dei familiari delle vittime non riconosciute dallo Stato, hanno consegnato al ministro una lettera nella quale è sintetizzata la storia di uomini e donne dimenticati dalle istituzioni, nonostante il sangue versato per mano di efferati criminali.
Con la loro t – shirt raffigurante i volti dei propri cari e la scritta “Vittime della camorra e dello Stato”, Giovanna e Rossana hanno chiesto a Salvini di intervenire affinchè i familiari siano riconosciuti ufficialmente. Salvini ha preso la lettera e ha assicurato che, dopo averla letta e le dovute valutazioni, si metterà in contatto con i familiari.
“Gli abbiamo chiesto di non abbandonarci”, hanno detto Rossana e Giovanna dopo essere uscite dal cortile della Prefettura e la loro rabbia, accumulata in giorni di attese e speranze infrante, si è trasformata in spiraglio.
La rabbia per l’ingiustizia subita è esplosa in questi giorni all’esterno del Viminale, dove le due donne, insieme ad altri, hanno attuato un sit in di protesta, ancora prima nelle settimane precedenti, all’arrivo di Luigi Di Maio a Napoli.
Solo oggi sono riuscite a consegnare nelle mani del ministro dell’Interno, il dossier che era stato preparato dal Comitato don Peppe Diana, Libera Caserta, il sindaco di Casal di Principe ed il testimone dell’omicidio di don Diana. Dossier che era stato inviato a settembre senza aver mai ottenuto risposta. Ora la speranza di poter avere il giusto trattamento, si e’ ora riaccesa