Salvatore De Falco, sedici anni, era stato investito a dicembre dopo un banale diverbio. Il suo investitore si era costituito dopo giorni di latitanza. I medici hanno comunicato alla famiglia che il ragazzo, anche sottoposto ad un delicato intervento chirurgico, non potrà più camminare.
Il drammatico verdetto dei medici
Salvatore De Falco, il giovane investito a Sparanise, non potrà più camminare. Anche lui, come Manuel Bortuzzo, il nuotatore colpito da un proiettile d’arma da fuoco nella periferia romana, dovrà fare i conti con una nuova condizione. E’ stato il papà Alberto a darne notizia sul suo profilo Facebook. “Tore ci hanno detto che questa sedia sarà la nostra nuova compagna di viaggio”, scrive pubblicando l’immagine di una sedia a rotelle. I medici ai suoi genitori hanno detto che il figlio “non camminera’ più e dovrà adattarsi a questa sua nuova condizione”.
Salvatore è uno studente dell’Itc Foscolo di Teano e la sua vita di adolescente spensierato è stata interrotta una sera dello scorso mese di dicembre, quando è stato investito mentre si trovava a bordo del suo motociclo. L’uomo che lo ha travolto con l’auto, provocandogli gravissimi danni alla colonna vertebrale, lo avrebbe fatto volontariamente dopo un banale diverbio, anche se, quando si è costituito dopo giorni di latitanza, ha sostenuto di non aver agito intenzionalmente. L’investitore è già noto nella zona per i suoi precedenti penali.
Manuel e Salvatore, dramma comune
Il giovane Salvatore, per il quale è arrivata la solidarietà dell’intero paese, è stato a lungo fra la vita e la morte all’ ospedale civile di Caserta. Quando ha superato la fase più critica, è stato anche sottoposto ad un delicatissimo intervento chirurgico per la stabilizzazione della colonna vertebrale. https://www.ireporters.it/investito-da-unauto-mio-figlio-e-vivo-abbiamo-vissuto-un-incubo/
Le lesioni dovute all’incidente hanno interessato un tratto di 35 centimetri e dopo l’intervento, complesso ma ben riuscito, era alta l’aspettativa che Salvatore potesse ritornare a camminare. Il post operazione non ha dato l’esito che amici e parenti desideravano, ma i familiari non si danno per vinti. Si affidano alla fede e “anche se il miracolo non dovesse avvenire, Dio ci donerà il coraggio e la forza per affrontare qualsiasi avversità – dicono – La strada sarà dura e anche faticosa e quando saremo messi a dura prova, la vicinanza delle persone care rafforzerà l’impegno e la determinazione a vivere una vita migliore”. Un grande esempio di forza e dignità che adesso attende un po’ di pace e soprattutto l’affermazione della giustizia.La storia del ragazzo di Sparanise somiglia molto a quella del giovane Manuel, che da nuotatore professionista adesso dovrà trascorrere la vita su una sedia a rotelle. Matrici diverse, quelle che hanno destato le terribili conseguenze per Manuel e Salvatore, ma entrambe accomunate dall’ origine violenta del loro dramma.