Mosca attua queste contromisure dopo che lo scorso maggio è arrivato un pacchetto di sanzioni nei confronti di alcune testate di proprietà russa
Il 25 giugno la Russia ha bloccato l’accesso a 81 siti d’informazione di diversi Paesi europei, tra cui anche l’Italia. Si tratta di una guerra informatica e non è la prima volta che il Paese ricorre alla censura e all’utilizzo di black list, che contengono i siti da bloccare a livello nazionale. La censura è avvenuta in seguito alla decisione presa il mese scorso dalla Commissione europea di chiudere quattro mezzi d’informazione statali russi: RIA Novosti, Rossiyskaya Gazeta, Izvestija e Voice of Europe. A darne notizia è il ministero degli Esteri russo.
Per Mosca si tratta di un “abuso” nei confronti dei propri giornalisti: “La parte russa ha avvertito ripetutamente e a vari livelli che gli abusi politicamente motivati nei confronti dei giornalisti nazionali e i divieti ingiustificati nei confronti dei media russi nell’UE non passeranno inosservati“. La Commissione Europea aveva specificato: “Le misure non impediscono alle testate sanzionate e al loro personale di svolgere nell’Unione altre attività diverse dalla trasmissione, come ricerche e interviste“.
Mosca attua queste contromisure dopo che lo scorso maggio è arrivato un pacchetto di sanzioni nei confronti di alcune testate di proprietà russa. Il Cremlino ha risposto alla Commissione europea chiarendo che: “Contro-restrizioni saranno introdotte per limitare l’accesso dai territori della Federazione Russa a risorse informative europee che sistematicamente disseminano informazioni false sul progresso dell’operazione militare speciale“.
I servizi internet locali (ISP), dietro richiesta del governo, inseriscono i siti direttamente nella lista di quelli bloccati, tuttavia ci sono diversi modi per aggirare le censure nazionali, come ad esempio l’utilizzo di una Virtual Private Network (VPN).
Nell’elenco dei siti bloccati compaiono:
I quattro siti italiani censurati sono: Rai e Rainews, La Stampa, Repubblica e La7.
Secondo il ministero degli Esteri di Mosca i siti bloccati diffondono sistematicamente false informazioni sullo svolgimento dell’operazione militare speciale in Ucraina.
“L’Ue condanna la decisione russa di vietare un certo numero di media europei in Russia come totalmente infondata e motivata politicamente“, si legge nella dichiarazione dell’alto rappresentante Josep Borrell resa nota dal portavoce per gli affari esterni dell’Ue Peter Stano nel briefing quotidiano della Commissione.
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