Roghi nelle piattaforme dei rifiuti, arriva la circolare annunciata dal ministro Costa

Inviata ai gestori degli impianti di trattamento e stoccaggio dei rifiuti Dopo l’annuncio del ministro dell’Ambiente Sergio Costa nell’ultimo incontro tenutosi alla prefettura di Caserta, la Regione Campania ha inviato a tutte le imprese che gestiscono siti di stoccaggio e trattamento dei rifiuti la circolare ministeriale che contiene le indicazioni per prevenire i roghi nelle piattaforme.

Telecamere e presidio fisso

La maggior parte degli adempimenti sollecitati sono già disciplinati dalla normativa vigente, ma misure di prevenzione e nuovi accorgimenti sono stati inseriti nella circolare recepita dalle singole Regioni.

Sistema di videosorveglianza ed un presidio di 24 ore al giorno, oltre ad impianti e dispositivi di protezione attiva antincendio, impianti di aspirazione e trattamento dell’aria e una serie di norme per la prevenzione e per l’azione di contrasto al rogo laddove dovesse verificarsi sono resi obbligatori.

No allo stoccaggio “infinito” dei rifiuti

Particolare riguardo è stato riservato alla tempistica di stoccaggio dei rifiuti: nella maggior parte dei casi i roghi si sono registrati in aree dove erano presenti quantità maggiori di quelle previste dalle autorizzazioni.

Lasciare che lo stoccaggio sia procrastinabile all’infinito non può che ingenerare rischi di abbandono del cumulo di rifiuti per aumento, nel tempo, dei costi di gestione non adeguatamente coperti dagli introiti, nonché aumento della possibilità che si inneschino reazioni che modifichino la natura del rifiuto, del suo pericolo intrinseco o che intacchino l’integrità del contenitore”, scrive il Ministero.

La circolare riporta anche il riferimento alle tempistiche di stoccaggio dei rifiuti e della loro successiva destinazione, a seconda della tipologia. Il problema riscontrato è proprio nella difficoltà di inviare i materiali ad impianti di recupero di terzi in tempi compatibili con la capacità di prevenire accumuli e condizioni di rischio.

Le difficoltà registrate nello smaltimento dei rifiuti sono imputate da più parti ad un sistema di raccolta differenziata che privilegia la quantità a discapito della qualità, con il risultato di materiali molto eterogenei che diventa difficile ed oneroso selezionare.

Il dopo Cina

Il fenomeno dei roghi nelle piattaforme, circa 300 in tre anni, da Nord a Sud, è esploso quando la Cina ha deciso di non essere più la pattumiera dell’Occidente, imponendo rigidissime restrizioni sull’ ingresso di alcune tipologie di rifiuti e sulle percentuali di impurità consentite.

I residui della selezione dei rifiuti finiscono così per rimanere a lungo nelle piattaforme, aumentando inevitabilmente il rischio incendio. Su questo il consorzio nazionale Polieco aveva lanciato un allarme già molto tempo fa, invitando a leggere in chiave sistemica gli incendi che hanno interessato il Paese.

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