Con lo stop del termovalorizzatore di Acerra si accende il fronte della protesta contro la scelta dei siti di stoccaggio provvisorio individuati dalla Regione. Sul piede di guerra i cittadini di Giugliano in Campania, ma De Luca non intende arretrare.
“Dire ‘Non voglio il sito a casa mia’ è un’espressione inaccettabile, ognuno deve decidere dove portare i propri rifiuti. Non è responsabilità della Regione scegliere”. Lo ha detto Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, parlando in merito alla posizione del sindaco di Giugliano in Campania, Antonio Poziello, sulla possibilità di individuare nel territorio del Comune un sito dove stoccare i rifiuti in vista dello stop programmato dell’impianto di Acerra.
“Abbiamo un’emergenza, ci sono realtà territoriali che sono state sovraccaricate di problemi – ha affermato – Giugliano è uno di quei territori penalizzati, penalizzati il territorio e un’agricoltura magnifica che avevamo lì”.
“È chiaro che va compreso il problema che arriva da alcuni territori – ha aggiunto – ma sempre sulla base della ragione, perché se il sito è a 7 8 km dal centro abitato lì si fa un impianto di stoccaggio provvisorio, perché l’obiettivo irrinunciabile è non avere rifiuti in strada in Campania, perché altrimenti ce ne andiamo a mare tutto perché perdiamo tutta la credibilità acquisita in questi anni”.
“Gli enti d’ambito, nei quali sono rappresentati i Comuni, sono la sede ideale per la scelta più corretta e rispettosa anche delle sofferenze che hanno avuto i singoli Comuni – ha sottolineato – quando abbiamo detto no a nuovi termovalorizzatori abbiamo pensato anche a Giugliano”.
Il governatore ha spiegato di “capire la preoccupazione” che i siti temporanei possano diventare discariche perenni “perché in passato è stato così, per il presente no”.
“Sanno tutti che se la Regione, specificamente l’attuale presidente, prende un impegno – ha precisato – quell’impegno si mantiene, costi quel che costi”.
Se gli enti d’ambito non dovessero individuare i siti, “verifichiamo il da farsi, ma la dobbiamo finire di guardare alla Regione come fosse babbo Natale, altrimenti non la finiamo più”.
“A che è servito fare gli enti d’ambito, trasferire ai comuni la gestione del ciclo dei rifiuti, se poi quando c’è da decidere scompaiono tutti quanti? – ha concluso – È un problema ridicolo in un Paese serio, al Nord e meno che mai in Europa quando vedono questi problemi di fronte a 80mila tonnellate di rifiuti ci ridono in faccia”
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