Le spiagge italiane sono a rischio degrado. L’allarme è stato lanciato, anche dall’ultimo studio di Legambiente con una top ten di rifiuti abbandonati.
Dovrebbe essere il luogo ideale per rilassarsi e per godere delle bellezze della natura, eppure alcune spiagge assomigliano ad una grande pattumiera. Allarme anche per i nostri mari con animali marini che muoiono per aver ingerito plastiche. L’Unione europea lo scorso 19 dicembre ha deciso che dal 2021 saranno vietati un serie di oggetti in plastica usa e getta non biodegradabile: posate e piatti, cannucce, contenitori per alimenti e tazze in polistirolo espanso (come le scatole degli hamburger del fast food), bastoncini per palloncini. In Italia la scadenza potrebbe essere anticipata al 2020.
In cima alla top ten dei rifiuti abbandonati sulla sabbia, ci sono frammenti di plastica o di polistirolo (21,3%), seguiti da tappi e coperchi in plastica per bevande (9,6%) mentre al terzo posto ci sono i mozziconi di sigaretta (8%) e poi i cotton fioc (7,4%). Sono questi, infatti, i risultati dell’indagine ‘Beach litter’ di Legambiente che ogni anno organizza campagne di monitoraggio e pulizia. Tra i materiali ritrovati non mancano calcinacci, mattonelle, tubi di silicone e ovviamente ancora bottiglie e contenitori di plastica, bicchieri, cannucce, posate e piatti di plastica usa e getta. A chiudere la classifica ci sono le retine per la coltivazione dei mitili (3,4%) e i frammenti di vetro o ceramica con il 3,1%. Sulle spiagge del Tirreno oltre la metà di tutti i rifiuti rinvenuti (il 53%) è rappresentato da mozziconi di sigaretta.
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