Rifiuti, 19 sindaci della provincia di Caserta scrivono ai ministri

di Veronica Vicario- Terra dei fuochi, 19 sindaci della provincia di Caserta scrivono ai ministri dell’Ambiente, dell’Interno e della Difesa per chiedere aiuto.
La provincia di Caserta è in ginocchio a causa della crisi ambientale mai superata e dai continui roghi di rifiuti che creano allarme. La gente è preoccupata e teme il peggio oltre che essere arrabbiata per una presenza raccapricciante dei rifiuti per strada, nelle campagne, nel centro ed in periferia. Il collasso è pressoché totale ed è per questa ragione che 19 sindaci della provincia di Caserta hanno preso carta e penna ed hanno scritto ai ministri Costa (Ambiente), Salvini (Interno) e Trenta (Difesa). A sottoscrivere la lettera sono i primi cittadini di Aversa, Carinaro, Casal di Principe, Casaluce, Casapesenna, Cesa, Frignano, Gricignano d’Aversa, Lusciano, Orta di Atella, Parete, Sant’Arpino, San Cipriano D’Aversa, San Marcellino, Succivo, Teverola, Trentola Ducenta, Villa di Briano e Villa Literno.

L’emergenza mai risolta

L’emergenza mai risolta è stata accelerata questa volta, dal blocco di numerosi impianti che trattano varie tipologie di rifiuti e dalla imminente chiusura del termovalorizzatore di Acerra che creerà’ disagi sul territorio. “All’inizio di settembre ci sara’, poi – ricordano i sindaci – la chiusura del termovalorizzatore di Acerra, per manutenzione, per circa 40 giorni”. E anche se la Provincia di Caserta si e’ cautelata per tempo trovando disponibilità’ ad allocare presso lo Stir di Santa Maria Capua Vetere i rifiuti indifferenziati che non potranno andare ad Acerra, per i sindaci questo “comporterà’, in ogni caso, un aumento dei costi che, alla fine, saranno sostenuti dai cittadini”.

Quel che accade

I sindaci lamentano i “problemi connessi al blocco degli impianti per il trasferimento
dell’umido, nonostante i prezzi enormi sostenuti per lo smaltimento”, i “rallentamenti per lo smaltimento del rifiuto indifferenziato, con alcuni impianti che stoccano gli ingombranti ed i RAEE che hanno comunicato settimane di chiusure, il tutto con ripercussioni sulla raccolta”. Gli amministratori chiedono “una risposta coordinata, risoluta e tempestiva”, tenuto conto che “la questione rifiuti – scrivono i sindaci – strettamente connessa a quello dei roghi, e più’ in generale il tema della tutela dell’ambiente, nelle nostre zone continua a rivestire i caratteri della emergenza”.

Le soluzione proposte

Indicano anche delle soluzioni contemplando la realizzazione degli impianti di compostaggio per l’umido, del “compostaggio domestico” e del “compostaggio di comunità’”, di soluzioni strutturali per il rifiuto indifferenziato con l’obiettivo di chiudere il ciclo integrati dei rifiuti, fondi ad hoc per i Comuni in modo da riuscire a far fronte ai maggiori oneri di smaltimento durante il periodo di chiusura di Acerra, un maggior controllo del territorio per evitare l’abbandono indiscriminato di rifiuti, e azioni positive tese alla riduzione dell’utilizzo della plastica. Sui roghi che continuano, i sindaci lamentano l’esiguità’ di risorse come i vigili urbani, che non possono garantire un’efficace controllo del territorio, nonostante la presenza dei soldati dell’Esercito.

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