Riaperture, la grande crisi delle palestre

Le palestre sono fra le attività maggiormente messe in ginocchio dal Coronavirus e non si intravedono ancora soluzioni in grado di consentirne la riapertura. Fabio Pancaro, titolare di una palestra, lancia l’allarme sui danni enormi che il settore sta subendo.

Quando riapriranno le palestre e con quali misure?

Dal 4 maggio, sarà possibile svolgere allenamenti individuali per atleti agonisti: in molti hanno sperato che fosse finalmente arrivata una boccata d’ossigeno per le palestre. Nulla di tutto ciò: il bodybuilding non è una disciplina riconosciuta dal Coni e i tesserati sono atleti praticanti, non agonisti.
Delle tante attività messe in ginocchio dal coronavirus, le palestre sono tra quelle in maggiore sofferenza. Riapriranno? Sì, no, quando? E se riapriranno, con quali misure? Alle tante incertezze del momento, si unisce una situazione giuridica che non lascia spazio a grandi tutele. Infatti, la maggior parte delle palestre sono ASD, associazioni sportive dilettantistiche, non rientrano quindi tra le attività commerciali.

Questi club, infatti, si affiliano ad enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI. Gli enti di affiliazione sono una quindicina e molte decine le federazioni che organizzano gare di body building. Gli allenatori hanno contratti privati che non sono contributivi, quindi al momento, a differenza di altre categorie, non godono di agevolazioni fiscali.

Il titolare di una palestra: “Stiamo subendo danni enormi”

“Stiamo subendo un danno enorme- spiega Fabio Pancaro, titolare di una palestra nel Casertano– Dobbiamo continuare a pagare i fitti perché non abbiamo credito d’imposta e, non essendo le nostre attività commerciali, non potremo recuperare nemmeno una minima parte delle spese, quando l’emergenza sarà finita. Naturalmente, quando si parla di fitti, per una palestra sono sempre cifre molto alte, perché i locali sono spesso di diverse centinaia di metri. Non rientriamo nemmeno nella categoria che si riferisce a sport agonistici, visto che siamo associazioni dilettantistiche”. Intanto, nella giornata di ieri, il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, in una diretta Fb, ha assicurato che nei prossimi giorni sarà erogato un contributo di 600 euro per i collaboratori sportivi e che il decreto di aprile dovrebbe prevedere norme a sostegno del settore.

Lo sport anche per la salute e per togliere i ragazzi dalla strada

“Abbiamo bisogno di linee guida, di capire se possiamo riaprire e a quali condizioni – aggiunge Fabio- Una delle opzioni sarebbe lavorare solo con il personal training, ma è una strada in salita. Dedicandosi ad una persona alla volta- ragiona –
ogni lezione dovrebbe costare almeno 15/20 euro e non tutti possono permetterselo. Non sottovalutiamo, poi, un aspetto importante come la salute: tante persone frequentano le palestre perché lo consigliano i medici. Non solo: soprattutto nelle zone più difficili, lo sport ha un alto valore sociale. Sono tantissimi i ragazzi che le palestre tolgono dalla strada: giovani difficili che passano pomeriggi ad allenarsi, anziché davanti al bar o in giro con gli amici”.

Alessandra Cappabianca

ale.cappabianca@gmail.com

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