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Dal mondo

Réunion degli Oasis? Tutto molto bello ma Edimburgo chiede ai cantanti di pagarsi i costi di gestione dei concerti

La città scozzese ha recentemente comunicato l’intenzione di chiedere alla band di coprire integralmente i costi di gestione degli eventi, una decisione che ha sollevato non poche discussioni

Il ritorno degli Oasis sulle scene musicali è stato accolto con grande entusiasmo dai fan di tutto il mondo. Dopo l’annuncio dell’espansione del loro tour nordamericano, che ora include date a Toronto, East Rutherford, Los Angeles e Città del Messico, l’attenzione si è spostata sulla parte europea del tour. In particolare, i concerti previsti al Murrayfield Stadium di Edimburgo stanno attirando l’interesse di molti. Tuttavia, la città scozzese ha recentemente comunicato l’intenzione di chiedere alla band di coprire integralmente i costi di gestione degli eventi, una decisione che ha sollevato non poche discussioni.

Il consiglio comunale di Edimburgo ha adottato una nuova politica secondo la quale tutti gli organizzatori di grandi eventi devono farsi carico del 100% dei costi sostenuti dalla città per l’allestimento e la gestione degli eventi stessi. Questa decisione non riguarda esclusivamente gli Oasis, ma è una misura che si applicherà a tutti gli eventi di grande portata in città, che siano essi musicali, sportivi o di altro genere. Cammy Day, membro laburista del consiglio comunale, ha spiegato che non è giusto che i contribuenti di Edimburgo debbano sostenere queste spese. L’intento è fare in modo che i residenti non subiscano alcun impatto economico negativo dall’ospitalità di eventi che, seppur benefici in termini di visibilità e afflusso turistico, comportano comunque costi considerevoli.

Impatto economico degli eventi: il caso Taylor Swift

Un esempio recente è stato il passaggio dell’Eras Tour di Taylor Swift, che ha comportato una spesa di circa 40 mila sterline per il comune, utilizzate per misure di sicurezza, potenziamento delle infrastrutture e ore di straordinario del personale comunale. Gli organizzatori di quell’evento hanno contribuito con circa 26 mila euro per pulizie e gestione dei rifiuti, ma secondo il nuovo regolamento, in futuro, dovranno coprire l’intero ammontare delle spese.

La decisione di Edimburgo si inserisce in un contesto più ampio di gestione delle risorse pubbliche, dove sempre più città stanno cercando di bilanciare i benefici economici degli eventi con i costi che questi impongono alla comunità. Gli eventi di grande richiamo, infatti, portano significativi introiti economici grazie all’afflusso di turisti e fan, ma allo stesso tempo richiedono investimenti in termini di sicurezza, infrastrutture e gestione delle emergenze. Il denaro speso per ospitare tali eventi potrebbe essere altrimenti utilizzato per migliorare servizi locali o progetti comunitari.

Futuro incerto per gli eventi a Edimburgo

La reazione degli organizzatori e delle band a questa nuova politica sarà cruciale per capire come si svilupperà il panorama degli eventi di massa a Edimburgo nei prossimi anni. Potrebbe esserci il rischio che alcuni eventi decidano di spostarsi in altre località con condizioni economiche più favorevoli, ma al contempo, la misura potrebbe attirare solo quegli eventi pronti a collaborare responsabilmente con la città.

Nel frattempo, i fan degli Oasis si preparano per quello che promette di essere un ritorno spettacolare, nonostante le questioni burocratiche e finanziarie che si intrecciano con la musica. L’attesa è alta, e i concerti di agosto al Murrayfield Stadium sono destinati a diventare uno degli eventi musicali più significativi del 2025 in Scozia. Resta da vedere come la situazione si evolverà e se la nuova politica di Edimburgo diventerà un modello per altre città che ospitano eventi di grande portata.

Redazione iReporters

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