Si accumulano ritardi su ritardi per l’avvio dei lavori di restauro di Carditello.
Lavori di restauro alla reggia di Carditello, la storia infinita. Con due anni di ritardo sulla tabella di marcia, lo scorso mese di dicembre, era stata finalmente aggiudicata la gara per il secondo lotto di lavori che interesseranno gli edifici del prospetto centrale. Una lunga trafila che, dopo mille peripezie, ancora non ha portato all’ apertura del cantiere. Ad aggiudicarsi la gara è stata la Ada restauri di San Marcellino, con alle spalle lavori effettuati, fra gli altri, alle facciate della reggia di Portici, la Torre normanna di Tora e Piccilli, il castello baronale di Minturno.
Ma cosa è accaduto da ottobre ad oggi? Dopo la gara, indetta da Invitalia, la centrale di committenza per il Mibac, c’è stato un blocco per un ricorso al Tar presentato dalla seconda impresa classificata. Sulla questione si è espressa l’avvocatura distrettuale dello Stato di Napoli, su richiesta del segretariato del Mibac, che ha indicato di procedere alla stipula del contratto pur in pendenza del ricorso, in quanto il Tar, anche se ha fissato la data per l’udienza di discussione, non ha accolto l’istanza cautelare.
Finalmente è arrivata la stipula del contratto, ma sono trascorse quasi due settimane e della consegna dei lavori, di importo pari a circa 5 milioni di euro, neanche a parlarne. Quanto tempo ancora dovrà passare prima che si possa aprire l’atteso cantiere? Da cronoprogramma, i lavori dovrebbero durare due anni. Se si comincerà oggi, la fine dei lavori ci sarà nel 2021 e il ritardo rispetto ai tempi della programmazione si è accumulato in modo scandaloso.
Perso nei meandri della burocrazia, il restauro del tesoro borbonico di San Tammaro attende di trasformarsi in opportunità concreta per il territorio. Il contratto con l’impresa è stato siglato, dopo che Invitalia aveva bloccato l’iter in attesa dell’avvocatura di Stato che si è espressa per il prosieguo delle attività successive all’ aggiudicazione. E adesso, quanto ancora bisognerà attendere? Se si tiene conto del fatto che una parte delle attività dovrà essere svolta in questa stagione, con la speranza che non ci siano precipitazioni frequenti, allora l’urgenza di consegnare i lavori diventa, se possibile, ancora più importante. Se adesso è tutto pronto per l’avvio, perchè si tentenna ancora? Perchè non si cerca di recuperare il tempo perduto?
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