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Raccolta rifiuti con il caso Ecocar ed il controllo giudiziario

Il caso della Ecocar, l’azienda della raccolta rifiuti a Caserta, Marcianise, Gaeta e Catania è ancora aperto. L’interdittiva antimafia che aveva colpito la Ecocar è stata sospesa.

di Antonio Pisani– Interdittiva antimafia sospesa per l‘Ecocar, l’azienda che effettua la raccolta dei rifiuti nella città di Caserta, nel vicino comune di Marcianise, a Gaeta (Latina) e Catania. La prefettura di Latina, che aveva emesso oltre un anno fa l’interdittiva, ha infatti disposto l’ammissione della società al controllo giudiziario per due anni, nominando contestualmente un nuovo amministratore giudiziario, che ha preso il posto dei due commissari nominati dall’Ufficio di governo nel febbraio 2018.

A favore della Ecocar una norma del 2017

La Prefettura ha attuato la decisione del Tribunale cui si erano rivolti i vertici di Ecocar, sfruttando una norma introdotta nel 2017 dalla legge di riforma del Codice Antimafia, che ha previsto l’istituto del controllo giudiziario delle aziende, una misura di prevenzione il cui obiettivo è di recuperare le imprese infiltrate dalle organizzazioni criminali, nel quadro di una disciplina che bilanci in modo più equilibrato i diversi interessi coinvolti nella materia; una misura innovativa, che non comporta alcuno “spossessamento gestorio”, configurando dunque un intervento meno invasivo rispetto a quello dell’amministrazione giudiziaria.

Si tratta di una “vigilanza prescrittiva”, condotta da un commissario giudiziario nominato dal Tribunale, cui viene affidato il compito di monitorare dall’interno dell’azienda l’adempimento di una serie di obblighi di compliance imposti dall’autorità giudiziaria.

La Ecocar a Caserta

Nella città di Caserta l’Ecocar opera in regime di proroga dopo che è scaduto il contratto di appalto un anno fa. La gara d’appalto per il nuovo affidamento del servizio di raccolta degli rifiuti solidi urbani, da 116 milioni di euro, è invece ancora bloccata all’Asmel, ovvero alla stazione unica appaltante, dopo che sarebbero emersi, nell’ambito di un’inchiesta della Dda di Napoli, tentativi di infiltrazione camorristica.

Pensionamento del direttore operativo

Intanto qualche sembra muoversi in azienda sul fronte del pensionamento del direttore operativo Giuseppe Zampella e della moglie, che già dall’estate scorsa hanno raggiunto il limite di età per andare in pensione (66 anni e 7 mesi), ma sono ancora lì a percepire stipendi mensili di migliaia di euro; la società avrebbe inviato una lettera ai due dipendenti dicendo di farsi da parte. Le istituzioni invece, dal Comune alla prefettura, pur consapevoli della situazione e dell’enorme esborso che deve fronteggiare mensilmente l’Ecocar, non si sono ancora mosse.

redazione

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