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Ambiente

Quanta energia consuma una ricerca effettuata su ChatGPT?

L’utilizzo dell’IA e di software come ChatGpt richiede il lavoro di data center potenti e sofisticati che analizzano e processano enormi quantità di dati per elaborare le risposte e questo richiede un consumo altissimo di energia

Qual è l’impatto ambientale dell’intelligenza artificiale? Quanta energia elettrica viene consumata quando facciamo una ricerca su ChatGPT o realizziamo un contenuto con l’aiuto dell’IA? Finora è stato dedicato poco spazio a questo aspetto, ma recentemente sono state effettuate diverse analisi, da esperti che hanno cercato di dare una risposta a queste domande. Il boom dell’intelligenza artificiale ha messo già in crisi le reti elettriche di alcuni paesi, come ad esempio l’Irlanda che ha deciso di limitare le autorizzazioni per nuovi centri dati.

L’impatto ambientale dell’intelligenza artificiale

L’evoluzione dell’intelligenza artificiale potrebbe avere conseguenze negative per il nostro pianeta. L’impatto energetico sta diventando insostenibile. Secondo l’Agenzia internazionale dell’energia una ricerca effettuata su ChatGpt consumerebbe dieci volte la quantità d’energia necessaria per una ricerca su un motore di ricerca tradizionale come Google, che ha adottato un “approccio trasparente” sui suoi consumi d’acqua e promesso di utilizzare 24 ore al giorno energia pulita.

Dati informatici | pixabay @Elchinator – Ireporters.it

L’utilizzo dell’IA e di software come ChatGpt richiede il lavoro di data center potenti e sofisticati che analizzano e processano enormi quantità di dati per elaborare le risposte. Questi consumano enormi quantità di energia elettrica. Secondo l’IEA questa tecnologia è responsabile del 2 per cento del consumo mondiale di elettricità. Questo dato potrebbe raddoppiare entro il 2026.

Ma non è tutto, per il raffredamento dei server sono inoltre necessari grandi quantità di acqua. Secondo il Financial Times entro il 2027 lo sviluppo dell’IA potrebbe portare a un aumento del prelievo idrico compreso tra 4,2 e 6,6 miliardi di metri cubi all’anno, circa la metà di quanta ne consuma il Regno Unito. L’acqua deve essere priva di batteri e impurità che potrebbero altrimenti intasare i meccanismi. I data center richiedono “la stessa acqua che le persone bevono e utilizzano per cucinare e lavare”, ha affermato Ren.

Si stima che ChatGPT potrebbe emettere circa 3.8 tonnellate di CO2 ogni singolo giorno. Alcuni scienziati hanno calcolato che il funzionamento di ChatGPT genera CO2 agli stessi livelli di un’auto che percorre 700.000 km.

Il senatore del Massachusetts Edward Markey e altri rappresentanti hanno presentato un disegno di legge per chiedere al governo federale di valutare l’attuale impatto ambientale dell’intelligenza artificiale e di sviluppare un sistema standardizzato per segnalare gli impatti futuri. “Lo sviluppo della prossima generazione di strumenti di intelligenza artificiale non può avvenire a spese della salute del nostro pianeta“, ha dichiarato Markey. L’International Organization for Standardization ha affermato che entro la fine dell’anno pubblicherà criteri per “AI sostenibile” per individuare pratiche che riducano gli impatti ambientali dell’IA.

Shaolei Ren, professore di ingegneria elettrica e informatica, basandosi sui suoi studi sui costi idrici per i sistemi di raffreddamento da parte di Microsoft, sostiene che una persona che mantiene attiva una sessione di domande e risposte con GPT-3 (circa 10-50 risposte) consuma mezzo litro di acqua fresca. L’Agenzia Internazionale per l’Energia, o IEA, prevede che il consumo di elettricità dei data center nel 2026 sarà il doppio di quello del 2022.

Giuliana Presti

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