L’Aja ha emanato la richiesta di un mandato di arresto per Netanyahu e i vertici di Hamas, ma vediamo quali sono tutti i leader che hanno ricevuto lo stesso trattamento dalla Corte Internazionale di Giustizia
Nella giornata di ieri, il procuratore capo della Corte penale internazionale, Karim Khan, ha sollecitato la Corte a emettere mandati di arresto per il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, per il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, per il leader di Hamas nella Striscia di Gaza Yahya Sinwar, per il capo politico di Hamas Ismail Haniyeh e per il capo delle brigate al Qassam, l’ala armata di Hamas nella Striscia, Mohammed Deif. Ora un collegio di giudici dell’ICC dovrà stabilire se accogliere la richiesta o meno. Con questa mossa l’Aja è tornata a colpire Capi di Stato e di governo accusandoli di crimini di guerra e crimini contro l’umanità. Se la richiesta dovesse essere accolta, Netanyahu, infatti, non sarebbe il primo leader a ricevere un mandato di arresto di questo tipo. Ecco chi altro fa parte di questa lista.
Il procuratore capo Khan ha affermato che ci sarebbero motivi ragionevoli per ritenere che i cinque individui menzionati abbiano perpetrato crimini di guerra e contro l’umanità per le loro azioni in Israele e nella Striscia di Gaza, prima con l’attacco di Hamas del 7 ottobre e poi con la successiva invasione della Striscia da parte dell’esercito israeliano. Subito dopo l’annuncio del procuratore generale, il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz ha definito la richiesta “scandalosa” e ha affermato che Israele lotterà per farla annullare. Diversi altri ministri hanno criticato duramente la decisione. Netanyahu, invece, ha già etichettato la mossa come un esempio di “nuovo antisemitismo”. Come detto in precedenza, se la richiesta di Khan dovesse essere accolta, Netanyahu sarebbe solamente “uno dei tanti leader” a entrare nel mirino dell’Aja. Vediamo chi sono stati gli altri nel corso degli anni.
Guardando gli altri leader che fanno parte di questa lista, quello che forse salta più all’occhio è il presidente russo Vladimir Putin, probabilmente anche per la gravità delle accuse a suo carico. Putin è incriminato dalla corte internazionale per il crimine di guerra di deportazione illegale di bambini dalle zone occupate dell’Ucraina alla Russia, insieme a Maria Alekseyevna Lvova-Belova, commissaria per i diritti dei bambini del Cremlino.
Anche Laurent Gbagbo, l’ex Capo di Stato della Costa d’Avorio, è stato processato presso l’Aja per crimini contro l’umanità, ma è stato poi assolto in appello nel 2021.
Nel 2016, la Corte penale internazionale ha emesso una condanna nei confronti dell’ex vicepresidente del Congo, Jean-Pierre Bemba, per reati di assassinio, stupro e saccheggio. Bemba è stato ritenuto responsabile in quanto comandante delle truppe che hanno perpetrato atrocità continue e diffuse nella Repubblica Centrafricana tra il 2002 e il 2003.
Nel 2011, l’Aja incriminò per crimini contro l’umanità l’ex leader libico Gheddafi, e una decisione simile fu presa per il figlio Seif al Islam e per il capo dei servizi segreti Abdellah Senussi. Nello stesso anno, Gheddafi fu ucciso dopo essere stato catturato dalle milizie ribelli del Consiglio nazionale di transizione, mentre si nascondeva in un sistema di canalizzazione sotterraneo a Sirte.
Tra i più importanti leader presi di mira dai giudici vi è anche l’ex presidente sudanese Omar al Bashir: il 14 luglio 2008, il procuratore capo della Corte penale internazionale, Luis Moreno Ocampo, lo accusò di essere responsabile di genocidio e crimini contro l’umanità durante la guerra in Darfur, iniziata nel 2003.
Non solo la Corte Penale Internazionale, ma anche altre istituzioni giudiziarie internazionali hanno incriminato leader di Stato e di governo: nel 2001, l’ex presidente Slobodan Milošević fu incriminato per crimini di guerra, genocidio e crimini contro l’umanità dal Tribunale penale internazionale per l’ex Jugoslavia. Arrestato, morì per infarto in cella all’Aja nel 2006, prima che il processo potesse concludersi.
Ci sono, poi, anche delle indagini ancora in corso su altri leader. Tra i vari dossier attivi su cui indaga la Corte Penale Internazionale, vi è l’inchiesta riguardante i crimini contro la minoranza musulmana dei Rohingya in Myanmar.
Un’altra indagine significativa riguarda i presunti crimini contro l’umanità commessi dal governo del presidente venezuelano Nicolás Maduro.
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