Patenti vendute a 2500 euro a Caserta. La Polizia si Caserta ha eseguito l’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta di questa Procura della Repubblica, a carico di 13 persone. Il provvedimento restrittivo è stato adottato all’esito di una complessa indagine cominciata nel 2015 e condotta per circa 3 anni dalla Squadra Mobile di Caserta, congiuntamente alla Digos, con la quale è stata disarticolata un’associazione a delinquere dedita stabilmente alla corruzione di funzionari pubblici e all’alterazione dei procedimenti amministrativi per il rilascio di patenti di guida.
Attraverso un meccanismo che prevedeva il pagamento di una somma di denaro che oscillava dai 1300 ai 2500 euro, l’organizzazione criminale garantiva al soggetto interessato di turno l’ottenimento della patente di guida grazie a pregressi accordi corruttivi raggiunti sia con il direttore che con alcuni dipendenti della Motorizzazione Civile di Caserta.
Durante l’indagine sono emerse le responsabilità di Silvestro Ferraro, proprietario dell’autoscuola “Silvano” di Marcianise in provincia di Caserta (formalmente intestata alla moglie Assunta Ippolito) e di Gaetano Aurilio già direttore della Motorizzazione di Caserta, quali promotori e organizzatori dell’associazione. Ferraro e Aurilio ricevevano somme di denaro dai soggetti candidati al rilascio della patente di guida al fine di “truccare” le prove di esame. Parte degli introiti erano poi utilizzati per la corruzione di pubblici ufficiali della Motorizzazione al fine sia di omettere i controlli sull’identità dei partecipanti alle prove sia di alterare i verbali di esame. L’operazione coinvolgeva anche alcuni titolari di autoscuole che, quali membri organici all’associazione a delinquere, dirottavano i candidati in una sessione di esame piuttosto che in un’altra allo scopo di intercettare la commissione compiacente. Coloro che prendevano il denaro da Silvestro Ferraro e dai proprietari di altre agenzie, avevano il compito di predisporre e consentire la partecipazione alle sessioni di esame di soggetti appositamente individuati e condotti in loco omettendo, nel corso delle prove, di effettuare i prescritti controlli circa l’identità dei candidati presenti e consentendo, in tal modo, la partecipazione dei sodali aventi il ruolo di sostituti ovvero di suggeritori.
In carcere:
Ai domiciliari
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