Papa Francesco stavolta non prende di mira solo i ragazzi omosessuali che ambiscono a diventare sacerdoti. Cosa è successo?
Papa Francesco è finito nuovamente al centro delle polemiche: durante un incontro a porte chiuse con i sacerdoti romani, il Papa ha nuovamente usato un termine dispregiativo che è tornato nelle ricostruzioni dei presenti: frociaggine.
La prima volta si era riferito ai troppi gay nei seminari italiani – sempre secondo i testimoni delle uscite di Bergoglio -, adesso direttamente in riferimento alle presenze omosessuali nella Santa Sede.
Secondo l’agenzia Ansa, che cita fonti presenti all’incontro, il Papa avrebbe detto “In Vaticano c’è aria di frociaggine”, per poi aggiungere che “non è facile aiutare questa corrente”.
Papa Francesco e la sua comunicazione iper popolare dalle espressioni spiazzanti
Secondo la ricostruzione, Jorge Mario Bergoglio, poi, ha anche ribadito il suo pensiero sull’ingresso degli omosessuali nei seminari sparsi per un Paese. Questa volta il ragionamento del Pontefice è parzialmente virgolettato: per Francesco se un ragazzo ha una tendenza omosessuale è meglio non farlo entrare in seminario.
Sono “ragazzi buoni“, ha detto Bergoglio secondo chi c’era, “ma con questa tendenza meglio di no”. Papa Francesco, nel discernimento sulle vocazioni, ha chiesto anche di essere attenti alle “ideologie”, i tradizionalisti “non vanno bene”.
L’episodio dell’ennesima dichiarazione controversa del Pontefice si è verificato presso l’Aula Magna dell’Università Ponteficia Salesiana, intitolata a San Paolo VI. Qui il Papa ha incontrato circa 200 sacerdoti della diocesi di Roma, dall’undicesimo al trentanovesimo anno di ordinazione.
“Di coloro che non sono potuti venire, molti erano coinvolti negli impegni estivi con i giovani nelle parrocchie”, sottolinea in una nota la sala stampa vaticana.
Secondo l’annuncio dato stamani dal Vicariato avrebbero infatti dovuto partecipare all’incontro cinquecento sacerdoti. Dopo un breve saluto di mons. Michele Di Tolve e un momento di preghiera, si è aperto il colloquio tra il Papa e i preti presenti.
Tra i temi affrontati – sempre secondo la nota ufficiale del Vaticano -, quelli della pastorale legati alla diocesi, al ruolo e all’identità del sacerdote, e alla bellezza di essere preti.
In risposta alle domande, il Papa ha citato il modello di don Milani, “un grande, una luce per il prete italiano”, il rischio di cadere nella mondanità, e ha parlato del bisogno di allargare l’accoglienza nelle parrocchie “a tutti, tutti, tutti!”.
Cambiando argomento, il Pontefice ha poi espresso un pensiero interessante sulla questione della povertà abitativa a Roma: secondo lui, interrogato da un sacerdote, è necessario imporre dei limiti ai prezzi degli affitti.
Inoltre, secondo sempre quanto riferito all’agenzia Ansa da fonti presenti all’incontro, il Papa ha anche accusato molti religiosi di speculare sul Giubileo, nonostante il loro voto di povertà.
Si tratta di accuse molto gravi, ma che rischiano di essere offuscate dalle recenti dichiarazioni di Papa Francesco sulla frociaggine in Vaticano, in seguito alle polemiche scaturite dall’incontro con i vescovi italiani, anch’esso a porte chiuse. Secondo il Pontefice, l’omosessualità non riguarda solo i seminari, ma anche il Vaticano stesso.
Pur avendo mostrato in diverse occasioni grandi aperture nei confronti delle persone omosessuali, Papa Francesco si è sempre espresso in maniera piuttosto netta contro le “lobby”, e questo sembra essere il senso del discorso pronunciato oggi.
Per quanto riguarda la questione dei vescovi, il Papa ha sottolineato che il problema non è il numero, ma “la mondanità” che li allontana dal loro ruolo di pastori, trasformandoli in funzionari o chierici di Stato.
Secondo i presenti all’incontro, Papa Francesco ha commentato anche il problema dell’astensionismo delle ultime elezioni, affermando che la Chiesa deve impegnarsi in una “pastorale sociale”.
Con i preti di Roma, ha inoltre parlato della sua prossima partecipazione al G7 sull’intelligenza artificiale, facendo una riflessione: “Ma io vorrei chiedere: come va l’intelligenza naturale?”.
Il Papa ha sottolineato l’importanza di concentrarsi sulla vita e sulla pace, criticando l’investimento in armi e il trattamento degli animali come bambini. “Dove stiamo andando?”, ha riflettuto.
Durante il lungo dialogo, durato un’ora e mezza, Francesco ha affermato che la Santa Sede deve lavorare molto per la pace. Ha condiviso che, come ogni giorno, stasera chiamerà la parrocchia di Gaza e ha menzionato la presenza degli ambasciatori di Israele e Palestina a un evento ai Giardini Vaticani per pregare per la pace.
Rispondendo a una domanda sui padrini, ha detto che i peccati della carne non sono più gravi di quelli della carità. Infine, il cappellano di un ospedale gli ha chiesto se aprirà una porta santa in ospedale durante il Giubileo: “È una buona idea, ci penserò”, ha risposto il Papa.
Come detto, l’uscita della frociaggine in Vaticano segue quella pronunciata il 20 maggio nell’incontro con i vescovi della Cei – con relative scuse pubbliche il 28 maggio – e quella sul chiacchiericcio roba da donne del 30 maggio.
Quest’ultima in particolare, detta sempre a porte chiuse con i giovani sacerdoti, è la seguente: “Il chiacchiericcio è una roba da donne. Noi abbiamo i pantaloni, dobbiamo dire le cose”. Al momento non ci sono conferme né smentite sull’indiscrezione di Silere non possum, il sito specializzato in questioni vaticane.
Questo conferma la convinzione degli addetti ai lavori, sia dentro che fuori il Vaticano, che l’utilizzo di termini ed espressioni spiazzanti, spesso mutuate da stereotipi e gergo iper popolare, fanno parte della cifra comunicativa del Pontefice.
Che quando lascia perdere i discorsi preparati e parla a braccio spesso e volentieri “non si tiene”, e allora “frociaggine”, allora “zitellone” alle suore, allora i cristiani che “non devono fare i figli come i conigli”, allora “pugno in faccia” a chi insulta “la mia mamma”, tutti episodi ricordati dal Corriere della Sera.
Al di là della questione comunicativa, le parole libere di Bergoglio hanno conseguenze sia dentro che fuori la Santa Sede. In questo caso, la posizione esplicita del Papa argentino ha praticamente chiuso la discussione sull’ammissione degli omosessuali nei seminari, tema che dovrebbe essere discusso nel prossimo sinodo insieme alla questione delle donne diacono, a cui Bergoglio è parimenti contrario.
Secondo Repubblica, che ha riportato una notizia pubblicata da Dagospia domenica 26 maggio, le vicende nei seminari sono una delle grandi preoccupazioni del Pontefice.