Omicidio Ruggiero, la terza sessione della corte d’assise d’appello di Napoli ha confermato l’ergastolo per Ciro Guarente che aveva presentato appello.
Omicidio Ruggiero – Dovrà scontare l’ergastolo Ciro Guarente per l’omicidio di Vincenzo Ruggiero il giovane 25enne di Parete il cui corpo fu trovato fatto a pezzi in un garage di Ponticelli. Secondo i giudici quell’omicidio fu commesso da Ciro Guarente, che prima seziono il corpo e poi cerco di occultarlo facendolo a pezzi. Lo stesso Guarente aveva presentato appello rispetto alla condanna di ergastolo ma la terza sessione della corte d’assise d’appello di Napoli ha confermato per l’ergastolo per l’assassino.
Omicidio Ruggiero: le parole della famiglia
La famiglia di Vincenzo Ruggiero, giovane di Parete ucciso da Ciro Guarente per cui è stato confermato l’ergastolo, ha fatto sapere di essere soddisfatta che i giudici “non abbiano concesso le attenuanti generiche richieste dall’imputato”. Una piccolissima soddisfazione per la famiglia che anche tramite mamma Maria ha sempre chiesto giustizia per Vincenzo: “Se fossero state concesse le attenuanti sarebbe stato un colpo durissimo per la famiglia, vista l’efferatezza che è stata utilizzata sul corpo di Vincenzo” fa sapere l’avvocato Luca Cerchia, che assiste i familiari di Vincenzo. “C’è un minimo di soddisfazione, in questo caso la giustizia ha funzionato bene, è giusto che chi fa male poi sia costretto a pagare” ha detto Maria Esposito. L’omicidio Ruggiero avvenne nel 2017, quando la scomparsa del ragazzo fecero scattare le ricerche. A fare luce sulla vicenda furono le telecamere di videosorveglianza dell’abitazione in cui si trovata Ruggiero il giorno che fu ucciso. A quanto pare a far scattare la follia omicida di Guarante nei confronti di Vincenzo Ruggiero fu la gelosia che aveva per Heven Grimaldi, giovane transessuale e amica di Vincenzo. Dopo l’omicidio il corpo del 25enne di Parete fu occultato e fatto a pezzi, cercando di farne perdere le tracce.