Omicidio Quadrano, Cicciariello e Sebastiano Panaro chiedono scusa

Giuseppe Quadrano, faceva il postino a San Cipriano D’Aversa e fu ucciso dalla camorra il 7 luglio del 1996, aveva solo 43 anni quando lo uccisero nei pressi del bar Orientale di San Cipriano D’Aversa, con dodici colpi. Stamattina, in Tribunale Francesco Schiavone alias ‘Cicciariello’ e Sebastiano Panaro, hanno chiesto scusa ai familiari.

Dodici anni per Nicola Panaro ed ergastolo per Sebastiano Panaro e Francesco Schiavone detto ‘Cicciariello’. Sono le richieste presentate stamattina in udienza, nel corso del processo celebrato presso il Tribunale di Napoli con il giudice De Lellis, a carico dei mandanti e degli esecutori dell’omicidio di Giuseppe Quadrano, il postino di San Cipriano D’Aversa. Il pm titolare del procedimento è Vincenzo Ranieri.

In tribunale hanno preso la parola sia Schiavone che Sebastiano Panaro, accusati di essere assassini di Quadrano ed entrambi hanno chiesto scusa ai familiari della vittima. Francesco Schiavone, cugino dell’omonimo capoclan alias ‘Sandokan’ ha detto di non essere stato lui a decidere la morte del postino ma ha comunque ammesso di essere a conoscenza della metodica camorristica, usata per anni dal clan, di uccidere solo per costringere i parenti delle vittime a non collaborare con la giustizia.

Giuseppe Quadrano, fu ucciso infatti perché era il cugino di Giuseppe Quadrano, assassino di don Giuseppe Diana, e perché assolutamente estraneo ad ambienti camorristici non aveva voluto sottostare agli ordini del clan di Casalesi di intercedere per chiedere al parente di ritrattare le dichiarazioni contro il gruppo di camorra.

I fatti sono riemersi con le indagini della Dda di Napoli, accelerate dal Procuratore Aggiunto di Napoli, Luigi Frunzio.

Alla Direzione distrettuale antimafia nel 2017, il legale dei figli della vittima, Giovanni Zara, presentò una richiesta per la riapertura delle indagini che erano state già archiviate il 28 giugno del 2005. A ricostruire gli avvenimenti è stato Nicola Panaro, divenuto poi collaboratore di giustizia ed uno degli esecutori materiali del delitto del postino. È stato lui a ricostruire il ruolo dei vari esponenti, insieme ad un altro collaboratore Giuseppe Misso. Fra i mandanti del delitto oltre a ‘Cicciariello’ risulterebbe anche Francesco Sandokan Schiavone ed il giudice domani si esprimerà sul suo rinvio a giudizio. All’azione delittuosa presero parte Nicola Panaro, il complice Sebastiano Panaro che ha ammesso la colpa e che guidava l’auto, una Fiat Punto, usata per raggiungere il luogo del delitto, e Oreste Caterino, deceduto qualche anno fa. Quadrano fu sorpreso all’esterno del bar Orientale di San Cipriano d’Aversa. A sparare furono Caterino e Nicola Panaro. La sentenza è attesa per domani, dopo le conclusione dell’avvocato Pasquale Diana, legale di Francesco Shiavone ‘cicciariello’.

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