Omicidio di Stefania Formicola, confermato l’ergastolo per il marito

Ergastolo confermato per Carmine D’Aponte che nel 2016 uccise la moglie Stefania Formicola, madre dei suoi due bambini.

Confermato l’ergastolo per omicidio volontario a Carmine D’Aponte, l’uomo che il 19 ottobre 2016 uccise la moglie, Stefania Formicola, madre dei suoi due figli e per anni vittima di violenza fisica e psicologica. Oggi il giudice della seconda Corte d’appello di Napoli, Patrizia Mirrala, ha messo fine alla lunga strada per l’affermazione della giustizia. I genitori di Stefania, Luigi Formicola e Adriana Esposito, attendevano da tempo questo momento e stamattina hanno esultato quando è stato pronunciato il verdetto. Adriana, con la shirt bianca e l’immagine di sua figlia stampata sul petto, accompagnata da amici e parenti, si sente liberata di un peso. “Giustizia è stata fatta”, grida insieme al marito. Al ritorno a casa, hanno voluto condividere la giornata con una diretta Facebook durante la quale hanno anche brindato con una bottiglia di champagne. Certo non sarà l’ergastolo all’ assassino di Stefania, a porre riparo al dolore, ma almeno “adesso nostra figlia può riposare in pace”.

Solo qualche giorno fa, nel corso della requisitoria, si erano registrati momenti di forte tensione in tribunale a Napoli. D’Aponte era stato ammonito tre volte per il suo comportamento spavaldo in aula.

Mai un segnale di pentimento

L’uomo non ha mai mostrato segni di vero pentimento, dopo che quella mattina di ottobre esplose un colpo di pistola al cuore di Stefania. Ha sempre sostenuto che si sia trattato di un’azione involontaria, ma non ha mai convinto i magistrati. Fino ad oggi, con la conferma della pena già arrivata alla fine del processo di primo grado.

“Da adesso, andremo avanti per testimoniare la nostra storia e contribuire a prevenire altri omicidi come quello della nostra Stefania e continueremo la nostra battaglia a sostegno di tutti i figli delle donne vittime di femminicidio”, hanno commentato i genitori di Stefania.

La sentenza è stata accolta con entusiasmo dall’associazione “Libera dalla violenza”, che aveva sottolineato l’importanza di condanne esemplari come potente strumento di prevenzione e contrasto alla violenza di genere”.

 

 

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