Nel mondo, e sopratutto negli Stati Uniti, è sempre più diffuso l’utilizzo di droghe sintetiche oltre al Fentanyl
Le sostanze stupefacenti, come i farmaci, si suddividono in prodotti di origine naturale (derivati dalla lavorazione di piante come cocaina, oppio, eroina e canapa) e sostanze completamente sintetiche, prodotte in laboratorio.
La differenza tra i nuovi farmaci e le nuove droghe è che i primi vengono studiati per anni per valutarne gli effetti benefici e collaterali, il profilo di sicurezza e l’efficacia, mentre le seconde vengono vendute facilmente senza conoscerne gli effetti collaterali, sia a breve che a lungo termine, su sistemi come il neurologico, cardiocircolatorio, immunitario e muscolare.
Differenza tra “droghe classiche” e “droghe sintetiche”
Tra le droghe sintetiche, prodotte interamente in laboratorio, ci sono le “classiche” anfetamine, metanfetamine ed Ecstasy, oltre a nuove sostanze commercializzate senza controllo o usate per “tagliare” altre droghe, riducendo i costi per l’utente finale. Quest’ultimo spesso non è consapevole che ciò che sta acquistando e usando contiene anche queste nuove sostanze.
Rispetto alle “droghe classiche” come eroina e cocaina, una delle ragioni dell’allarme è che queste nuove sostanze possono essere ottenute mescolando principi attivi di farmaci comuni con altre molecole legali.
Questo fenomeno è noto come “legal highs”: in pratica, si tratta di sostanze legali che, se sintetizzate con altre illegali, diventano micidiali droghe sintetiche. Spesso, per aggirare i controlli, vengono etichettate come prodotti naturali.
Chi le commercializza ha vita facile e può continuare a venderle, soprattutto online, finché il principio attivo non viene dichiarato nocivo.
Il web, in particolare il deep web, rimane il luogo principale per la vendita di queste sostanze illegali, rendendo più difficile il lavoro di chi vigila.
Una sostanza psicotropa (o psicoattiva) è una sostanza chimica farmacologicamente attiva, capace di modificare lo stato psico-fisico di un soggetto: la sua attenzione, la percezione, l’umore e i comportamenti. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità: “sono da considerare sostanze stupefacenti tutte quelle sostanze di origine vegetale o sintetica che agendo sul sistema nervoso centrale provocano stati di dipendenza fisica e/o psichica, dando luogo in alcuni casi ad effetti di tolleranza (bisogno di incrementare le dosi con l’avanzare dell’abuso) ed in altri casi a dipendenza a doppio filo e cioè dipendenza dello stesso soggetto da più droghe”.
Si distingue fra droghe leggere, che presentano cioè un quantitativo di sostanza psicotropa (quella che dà dipendenza) minimo, e droghe pesanti, che invece causano danni e dipendenza anche dopo poche assunzioni (cocaina, eroina).
Per quanto riguarda invece gli effetti farmacologici delle droghe sul sistema nervoso si distingue fra:
- Droghe deprimenti: oppiacei, barbiturici, tranquillanti;
- Droghe stimolanti: cocaina, anfetamina, derivati anfetaminici, caffeina, GHB, smart-drugs, antidepressivi, khat;
- Droghe allucinogene: canapa indiana e derivati, LSD, mescalina, ketamina, psilocibina.
Nel 2022, ben 41 nuove sostanze stupefacenti di diverso tipo sono state immesse sul mercato e segnalate dal sistema di allarme rapido dell’Unione Europea, ovvero tre nuove ogni mese. Tra queste 41 nuove sostanze, ci sono 24 nuovi cannabinoidi (per lo più sintetici) e 17 nuovi oppioidi.
Negli ultimi anni, la scelta è stata tra 930 tipi diversi di sostanze stupefacenti, tra cui 245 diversi tipi di cannabinoidi presenti sul mercato. Dal 2009 a oggi, sono stati identificati 74 nuovi oppioidi, con una nuova sostanza notificata nel 2022, 6 nel 2021 e 10 nel 2020.
La relazione europea sulla droga fotografa ogni anno la quantità di sostanze sequestrate in tutta Europa e identifica i prodotti mai censiti. Nel 2021, l’ammontare delle nuovissime sostanze sequestrate è stato di 8,5 tonnellate.
Si sa ancora poco su queste nuove droghe appena scoperte, perché è difficile individuare con esattezza i sintomi che provocano nei consumatori.
Non tutti i laboratori sono in grado di identificarle, essendo “nuove droghe”, sono difficilmente catalogabili.
Tuttavia, alcune hanno effetti simili a quelli degli allucinogeni e possono causare psicosi. I danni prodotti da queste sostanze possono essere molto gravi e, in alcuni casi, possono portare a conseguenze drammatiche come avvelenamenti acuti e decessi.
- Nuovi oppiacei sintetici, (fra cui molti derivati del Fentanyl), cioè sostanze estremamente potenti, che comportano una seria minaccia per la salute pubblica e individuale;
- Nuove benzodiazepine. Negli ultimi anni sembra esservi stato un aumento del numero, del tipo e della disponibilità di nuove sostanze psicoattive appartenenti alla classe delle benzodiazepine. Alcune di esse sono vendute come versioni contraffatte di ansiolitici comunemente prescritti come alprazolam (Xanax) e diazepam, utilizzando le reti di distribuzione esistenti nel mercato delle sostanze illecite; altri sono venduti online come versioni alternative ma legali medicinali autorizzati;
- Nuovi cannabinoidi sintetici. I cannabinoidi sintetici sono funzionalmente simili al tetraidrocannabinolo (THC), il principio attivo primario nella cannabis, ma sono molto più pericolosi perché producono un’azione sul cervello molto più forte di quella della normale cannabis, con effetti allucinogeni, sedativi e depressivi.
Nel 2021, i servizi socio-sanitari in Italia hanno assistito oltre 123 mila persone per problemi di dipendenza da sostanze stupefacenti, su un totale di 203.920 contatti.
Tra questi, 15.653, ossia un assistito su otto, erano nuovi utenti, mentre 108 mila erano soggetti già in carico o rientrati dagli anni precedenti. Il rapporto è di una femmina ogni sei maschi assistiti, sia tra i nuovi che tra i vecchi utenti.
Questo è l’ultimo dato contenuto nel Rapporto Tossicodipendenze del Ministero della Salute, relativo al 2021 e pubblicato alla fine del 2022.
Al di fuori dell’uso personale, si parla di spaccio. Attualmente, per lo spaccio di droghe leggere, la pena è la reclusione da 2 a 6 anni e una multa da € 5.164,00 a € 77.468,00 (art. 73 comma 4 TU sostanze stupefacenti). Per lo spaccio di droghe pesanti, la pena è la reclusione da 8 a 20 anni e una multa da € 25.822,00 a € 258.228,00 (art. 73 comma 1 TU sostanze stupefacenti).
Spesso, farmaci approvati per un certo utilizzo e dosaggio diventano pericolose sostanze stupefacenti se usati in modo diverso da quanto indicato nei profili di sicurezza.
Il caso più noto è quello del Fentanyl, un oppioide sintetico usato per la terapia del dolore e come anestetico, circa 100 volte più potente della morfina, con effetti collaterali estremamente potenti, che sta causando una vera e propria epidemia negli Stati Uniti.
Oltre alla sua azione analgesica, provoca stordimento ed euforia intensi. Gli effetti collaterali a breve termine includono nausea, capogiri, vomito, affaticamento, mal di testa, costipazione, anemia ed edema periferico. Tuttavia, la preoccupazione principale è l’abuso, che sviluppa rapidamente dipendenza.
I problemi più gravi si presentano quando il Fentanyl è mescolato con eroina, cocaina, alcol e benzodiazepine, aumentando il rischio di overdose (depressione respiratoria potenzialmente mortale) e arresto cardiaco.
Sono sufficienti 2 mg di Fentanyl per causare la morte. Negli ultimi anni, in Europa e negli Stati Uniti, si sono registrati molti decessi legati all’uso di eroina combinata con Fentanyl o i suoi potenti analoghi, come l’alfa-metilfentanyl e il 3-metilfentanyl.
Da qualche mese, in tutto il mondo, ma principalmente negli Stati Uniti, preoccupa la diffusione dell’uso della xilazina, un sedativo per uso veterinario, come sostanza stupefacente per preparare dosi di eroina e Fentanyl.
Questo riduce i costi delle dosi, ma i consumatori spesso non sono consapevoli dei rischi, che includono overdose e gravi conseguenze per la salute.
Al momento, sono note ulcerazioni, escoriazioni e infezioni della pelle, che possono portare persino all’amputazione degli arti. La xilazina è diventata oggetto di discussione dopo la morte di un 43enne inglese che ne abusava.
Il termine “droghe zombie” viene usato per descrivere queste nuove sostanze psicoattive (oppiacei, stimolanti, depressive) che provocano effetti tali da rendere chi le assume simile a uno zombie. Il consumo di queste sostanze è in aumento anche in Italia.