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Nonostante i successi in Russia, l’esercito ucraino ha parecchi problemi

Esiste un altro fronte interno che mette a dura prova la macchina bellica ucraina, alle prese con il morale basso di molti soldati e l’emergenza legata a diserzioni e insubordinazioni

La guerra tra Russia e Ucraina sembra essere entrata, o almeno questa è la sensazione, in un’altra dimensione. Da un mese circa, infatti, l’Ucraina (nella sua controffensiva) ha deciso di invadere la Russia nella regione di Kursk. Così nella guerra in corso da oltre 900 giorni, le forze armate di Kiev rivendicano di aver rallentato l’avanzata del nemico nel Donetsk e di aver creato un provvidenziale stallo. Se il bicchiere può apparire per certi versi mezzo pieno nell’ultima fase del conflitto, con il presidente Volodymyr Zelensky in pressing continuo per ottenere nuove armi, i problemi enormi non mancano. Anche perché la situazione, nonostante questi successi, non è proprio così serena e tranquilla come sembra.

Militari ucraini | ansa

Esiste un altro fronte interno che mette a dura prova la macchina bellica ucraina, alle prese con il morale basso di molti soldati e l’emergenza legata a diserzioni e insubordinazioni, che in temi di guerra non mancano mai. Nei soli primi quattro mesi dell’anno, i procuratori ucraini hanno avviato procedimenti penali contro quasi 19mila soldati che hanno abbandonato le loro posizioni o hanno disertato. Numeri elevati per un paese che sta facendo di tutto per difendersi e respingere l’invasore. Contro un avversario molto forte, temibile e che non sembra avere intenzione di arretrare o fare dietrofront.

La situazione (delicata) ucraina

Questo, tra l’altro, è il quadro delineato dalla Cnn in un servizio dedicato alla situazione delle truppe ucraine sul fronte. “Sono dati impressionanti”, il commento dell’emittente, che li ha poi diffusi. E molto probabilmente sono incompleti: diversi comandanti hanno dichiarato che molti ufficiali non segnalano le diserzioni e le assenze non autorizzate, sperando di convincere le truppe a rientrare volontariamente, senza incorrere in punizioni.

Questo approccio è diventato così comune che l’Ucraina ha cambiato la legge per depenalizzare la diserzione e le assenze senza permesso, se commesse per la prima volta. Insomma, non sembra che tutto stia filando liscio per l’Ucraina, che si trova ormai da mesi in una situazione difficile, con bombe che piovono sui civili in una guerra che, purtroppo, appare interminabile.

Dati e numeri

L’emittente ha parlato con sei comandanti e ufficiali che sono ancora o sono stati fino a poco tempo fa sul fronte impegnati a combattere o coordinare le unità dislocate nell’area. Tutti loro hanno parlato di diserzione e insubordinazione come di problemi diffusi, soprattutto tra le reclute. “Non tutti i soldati mobilitati lasciano le loro posizioni, ma la maggior parte sì, quando i nuovi arrivati si accorgono di quanto sia difficile. Vedono molti droni nemici, artiglieria e mortai”, ha dichiarato alla Cnn un comandante dell’unità che sta combattendo a Pokrovsk. Anche lui ha chiesto di rimanere anonimo. “Raggiungono le postazioni una volta e, se sopravvivono, non tornano più. O lasciano le posizioni, o si rifiutano di andare in battaglia, o cercano di trovare un modo per lasciare l’esercito”, ha aggiunto.

Soldati ucraini | ansa

A differenza di coloro che si sono offerti volontari all’inizio della guerra, molte delle nuove reclute non hanno avuto scelta. Sono stati richiamati dopo l’entrata in vigore della nuova legge sulla mobilitazione in Ucraina, in primavera, e non possono andarsene legalmente fino a quando il governo non annuncerà la smobilitazione, a meno che non ottengano un permesso speciale per farlo. Per questo diserzioni e assenze non giustificate non vengono segnalate: “Le minacce non fanno che peggiorare le cose. Un comandante intelligente ritarderà le minacce, o addirittura le eviterà”, ha spiegato uno di loro.

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Redazione iReporters

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