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Ambiente

Nel villaggio olimpico non c’è l’aria condizionata: le ragioni della scelta

L’organizzazione parigina e la svolta green, con particolare attenzione alla sostenbilità che ha portato a scelte drastiche. Scopriamo quali e cosa comportano per gli atleti

“Questi sono i Giochi più green di sempre” sostiene Georgina Grenon, Direttrice della Sostenibilità di Parigi. Ma è davvero così? Confrontando con le Olimpiadi di Tokyo, sembra che Parigi abbia fatto un ulteriore passo avanti verso la sostenibilità. Energia rinnovabile, materiali riciclati, trasporti sostenibili e menù a basso impatto ambientale sono solo alcune delle iniziative adottate.

Una delle decisioni più controverse è stata l’assenza di aria condizionata nel villaggio olimpico, una scelta che ha generato non poche lamentele. I quasi 15.000 atleti ospitati in un’area di oltre mezzo chilometro quadrato nella periferia nord di Parigi devono fare i conti con le temperature elevate senza il sollievo dell’aria condizionata. Questo villaggio, progettato per adattarsi alle condizioni climatiche del 2050, include 6 ettari di spazi verdi, vegetazione sui tetti, balconi e strade, il recupero delle acque reflue per l’irrigazione, pavimenti refrigeranti e tripli vetri.

Addio all’aria condizionata

L’assenza di aria condizionata è stata giustificata dall’impatto ambientale significativo di questi impianti, che aumentano le emissioni di gas serra e consumano enormi quantità di energia. Accendere i condizionatori significherebbe incrementare i livelli di riscaldamento globale tramite le emissioni inquinanti, come il diossido di carbonio e i gas fluorati, utilizzati nei sistemi di refrigerazione. Questi gas, sebbene efficienti per il raffreddamento, sono estremamente dannosi per l’ambiente.

Condizionatore | Pexels @Gustav Mahler – ireporters.it

Per ovviare a questo problema, gli appartamenti del villaggio sono stati progettati per minimizzare l’esposizione al sole e sono dotati di un sistema di isolamento e raffreddamento geotermico, che utilizza l’energia del sottosuolo per abbassare le temperature. Questo ha permesso di mantenere gli alloggi 6°C più freschi rispetto all’esterno, un risultato notevole considerando che l’aria condizionata residenziale è relativamente rara a Parigi.

Le lamentele degli atleti

Tuttavia, non tutti sono soddisfatti. L’atleta italiano Thomas Ceccon ha espresso la sua frustrazione, lamentando il cibo di scarsa qualità e il caldo soffocante, nonostante gli oltre 8.000 ventilatori distribuiti, i pavimenti refrigeranti e gli ampi spazi verdi. Le temperature nell’Île-de-France si aggirano intorno ai 35 gradi, preoccupando non poco gli atleti che, in alcuni casi, si sono attrezzati con condizionatori portatili.

Questa situazione solleva una questione fondamentale: quanto siamo disposti a rinunciare alle nostre comodità per il bene delle generazioni future? Le Olimpiadi di Parigi rappresentano un tentativo di porre le basi per un cambiamento effettivo, iniziando proprio da un evento di risonanza mondiale.

I dati

La scelta di menù a basso impatto ambientale è un altro esempio delle misure adottate. Introdurre menù a base di carne per migliaia di persone avrebbe avuto un impatto significativo sul pianeta. Secondo dati di Our World In Data, nel 2022 il raffreddamento degli spazi abitativi ha consumato circa 2.100 TWh di energia, il 7% dei 29.000 TWh richiesti a livello globale e circa il 20% dell’elettricità utilizzata negli edifici. Ridurre questo consumo è cruciale per il futuro del nostro pianeta.

Nonostante le critiche, le Olimpiadi di Parigi 2024 stanno cercando di dimostrare che è possibile organizzare un evento di tale portata in modo più sostenibile. La sfida è grande e le rinunce sono molte, ma il messaggio è chiaro: la sostenibilità deve essere una priorità, anche quando si tratta di eventi sportivi globali. Solo così possiamo sperare di garantire un futuro migliore per le prossime generazioni.

Andrea Zoccolan

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