di Tina Cioffo- Sequestrato il negozio di abbigliamento di Carmine Zagaria. L’outlet femminile aperto a San Marcellino lungo Corso Italia, era gestito con la moglie Tiziana Piccolo.
Sequestrato il negozio di Carmine Zagaria, fratello di Michele Zagaria alias ‘capastorta’, che fino al 7 dicembre 2011 è stato capo indiscusso del cartello casapesennese del clan dei Casalesi. Carmine Zagaria e la moglie Tiziana Piccolo, avevano aperto il negozio di vestiti lungo il centralissimo Corso Italia, a qualche centinaia di metri da Trentola Ducenta e ad un paio di chilometri da Casapesenna, paese-fortino che ha nascosto il fratello Michele Zagaria per 16 lunghi anni di latitanza e dove la magistratura aveva già confiscato il complesso di ville a schiera di via don Salvatore Vitale.
La scelta del locale non fu fatta a caso, perché Carmine Zagaria a Casapesenna ha il divieto di dimora. Non può entrarci perché secondo i magistrati potrebbe avere nuovi rapporti con i suoi vecchi amici. Un esiliato che però forse, non sente la mancanza della sua terra natale anche perché in fondo non è così lontana. Il negozio, lo hanno aperto a novembre 2017 e la scelta della merce ha seguito fino a questo momento, i ritmi della moda per teenagers e giovani donne attente al look urbano. Si distingue dal resto degli esercizi commerciali presenti nei dintorni e quasi ricorda i negozi che in genere, si vedono lungo i grandi viali delle città europee.
Carmine Zagaria è tornato in libertà a marzo del 2017 dopo aver scontato sei anni e mezzo di reclusione, a fronte di una condanna a otto anni per associazione mafiosa, grazie alla detrazione di pena per il buon comportamento. La moglie, Tiziana Piccolo, a dicembre 2017 fu coinvolta nell’operazione ‘Nereide’ accusata del reato di ricettazione aggravata. Secondo gli inquirenti «riceveva in tranches periodiche uno stipendio tratto dalle casse del sodalizio criminale facente capo a Zagaria Michele e in particolare, dai componenti dell’organizzazione di volta in volta incaricati di raccogliere nella predetta cassa i proventi, frutto dei delitti commessi dall’associazione». L’inchiesta fu condotta dai sostituti procuratori Alessandro D’Alessio e Maurizio Giordano della Direzione distrettuale Antimafia di Napoli.
Il sequestro preventivo effettuato questa mattina dal personale della Dia di Napoli a Casapesenna, paese del capoclan Michele Zagaria, ha riguardato anche le ville dei fratelli del boss, Pasquale e Antonio, entrambi detenuti. Il valore complessivo dei beni è di circa 3 milioni di euro. L’indagine patrimoniale è stata coordinata dal sostituto della Dda di Napoli Maurizio Giordano.
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