La pandemia ci ha trovato impreparati su tanti aspetti e, inizialmente, era quasi impossibile immaginare anche una lezione di strumento in DAD perché nessuna tecnologia è in grado di sostituire le relazioni umane, il contatto fisico, le emozioni che arrivano al cuore della gente mentre si suona e tanto altro. Senza scelta, siamo stati obbligati ad adattarci.
La DAD è già difficile nelle classiche lezioni mattutine ma lo diventa ancora di più quando si tratta di suonare e fare una lezione a distanza di strumento; la musica, in DAD, si trasforma in un ritardo di linea, le emozioni non si sentono, la voglia di fare il meglio non c’è e l’unica cosa che rimane è la speranza che quanto prima si possa tornare a suonare in presenza. La musica è fatta per stare insieme, per emozionare e scaldare gli animi delle persone, non per emozionare un computer; la musica è fatta per allietare il pubblico, non per allietare una stanza vuota.
“Tutto ciò fa molto male, soprattutto per chi, come me, suona e ha voglia di suonare. Come primo strumento suono il pianoforte. Il pianoforte è uno strumento a corde percosse attraverso dei martelletti azionati da una tastiera, di norma formata da 88 tasti, 52 bianchi e 36 neri. I tasti sono disposti nella classica successione che vede alternati gruppi di due e tre tasti neri, che permette di suonare le 12 note della scala cromatica. Il punto di riferimento della tastiera è un tasto Do, chiamato anche Do centrale; il tasto Do si trova prima di ogni gruppo di due tasti neri. E’ uno strumento che vuole di nuovo farsi sentire dal vivo, in presenza, con vere emozioni”. articolo a cura di Francesco Buro 3 A / Musicale