Con l’arrivo dell’estate, con le temperature salgono anche le preoccupazioni per i danni alla salute: ecco i rischi.
La stagione estiva incombe. Ovviamente, per la maggior parte della popolazione parliamo di una stagione all’insegna del divertimento, del tempo libero, con la possibilità di viaggiare. Tuttavia, non vanno sottovalutati i rischi che si corrono per il caldo intenso che certamente vivremo. Ecco cosa c’è da sapere.
Possiamo infatti dare per certo che, anche quest’anno, vivremo una stagione estiva rovente. Quella dello scorso anno è stata tra le più calde della storia, con la colonnina di mercurio che, per lunghi periodi e in tutte le zone d’Italia, ha superato (a volte abbondantemente) i quaranta gradi centigradi. E tutto lascia presagire che quest’estate 2024 non sarà diversa.
Del resto, il riscaldamento globale è sotto gli occhi di tutti, anche se taluni si ostinano a volerlo negare. E, allora, come ci si può difendere dal grande caldo? Ma, soprattutto, come si possono evitare i danni alla salute causati dalle alte temperature? Per alcuni possono esserci conseguenze anche letali.
Le ondate di caldo possono avere effetti devastanti sul nostro corpo, specialmente per le persone più vulnerabili come anziani, bambini e persone con condizioni mediche preesistenti. Il tema delle temperature troppo alte è di grande interesse tanto che se ne è occupata, recentemente, anche la scienza. In particolare i ricercatori del Barcelona Institute for Global Health e dell’Institut national de la santé et de la recherche médicale (Inserm) francese.
Il colpo di calore è la condizione più grave legata al caldo, che si verifica quando il corpo non riesce più a regolare la propria temperatura. I sintomi includono confusione, pelle rossa e calda, perdita di coscienza e temperatura corporea superiore ai 40°C. È una situazione di emergenza medica che richiede immediata assistenza. Ma esistono anche altri problemi come la disidratazione e, collegati ad essa, i crampi derivanti dal caldo. Chi soffre di patologie cardiovascolari, respiratorie, renali o chi è in trattamento con diuretici è maggiormente a rischio di complicanze legate al caldo.
Lo studio dei ricercatori spagnoli e francesi, pubblicato sulla rivista Environmental Health Perspectives, sostiene che in condizioni di stress termico, il corpo attiva la vasodilatazione cutanea e la produzione di sudore per disperdere il calore. Le reazioni che ne conseguono possono influenzare diversamente le persone in base a una serie di fattori, come l’età, il sesso, e la presenza di problemi di salute preesistenti. E sostengono che i sistemi di allerta precoce per il caldo estremo non dovrebbero essere attivati solamente durante le ondate di calore, ma anche in presenza di temperature estreme non persistenti.
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